Olga è una scrittrice di libri per bambini di origine ebraica, trasferita in Danimarca. Ha sessantacinque anni, è divorziata e il suo passato consiste in una lunga serie di conflitti familiari e sentimentali. Durante una vacanza in Israele conosce Sammy, trentotto anni, sposato con tre bambini, tuttofare dell’albergo in cui alloggia, e inizia una relazione con lui. I due non hanno nulla in comune, nemmeno una lingua (Sammy parla solo ivrit, ebraico, e poche parole d’inglese) ma hanno sviluppato un codice privato fatto di complicità e seduzione, che nessun linguaggio verbale sarebbe in grado di restituire. Affascinato dallo sguardo di Olga, Sammy vi legge la profondità di chi vive una doppia esistenza fuori e dentro i suoi libri, mentre Olga riscopre grazie a lui l’amore fisico e il desiderio e inizia un percorso di accettazione che coinvolge tutti gli altri lati della sua storia e della sua personalità. Al centro del libro c’è il desiderio, il rapporto tra una donna anziana e un uomo giovane, la consapevolezza da parte di lei che questo è il suo ultimo amore. La tematica è abbracciata con grande intelligenza e coraggio. Grazie ad una scrittura impeccabile l’autrice riesce a condurci armoniosamente attraverso temi apparentemente distanti: la storia ebraica e lo stato di Israele di oggi, l’importanza delle amicizie che durano tutta la vita, il desiderio di un luogo a cui appartenere, la comprensione delle origini (Olga bambina è sfuggita al campo di sterminio), necessaria per diventare consapevoli della propria identità.
Janina Katz (1939), ha lasciato la Polonia nel 1968 per stabilirsi a Copenhagen, dove vive attualmente. Dal 1990 scrive in danese, «uno splendido danese, un danese “straniero”, la veste linguistica di un’anima errante ebraica, cosmopolita e apolide, polacca ma recisa dalla sua Cracovia». Ha pubblicato undici raccolte di poesia, cinque romanzi, un libro per bambini e due raccolte di racconti. Ha vinto numerosi premi, sia in Polonia che in Danimarca, tra cui il prestigioso Danish Academy Award.