Ormai fuori catalogo e qui
riproposto nella sua versione integrale, ecco che per Mattioli 1885 esce “L’ammutinamento
dell’Elsinore di Jack London. È uno dei
libri meno conosciuti ma più belli e completi di London. Ha il passo e la forza
del mistero narrativo che scava nella psicologia e nella dinamica degli
avvenimenti, a loro volta capaci di farsi tutt’uno con l’ambiente naturale.
London ci riporta al Gordon Pym di Edgar Allan Poe, per le atmosfere e la
potenza della scrittura. Un libro imprescindibile “ (Davide Sapienza).
Partito da Baltimora e diretto a
Seattle, lungo la difficile rotta di Capo Horn, a bordo di un equipaggio
costituito da un’accozzaglia di uomini d’ogni risma, creature sbandate e fuori
di testa, assassini e rifiuti umani intossicati di whisky, tenuti insieme solo
dall’inflessibile brutalità del vecchio secondo. Ma, a bordo, anche due
inconsueti passeggeri: un giovane scrittore annoiato dalla vita e del suo
stesso grande successo e la giovane figlia del capitano West. Sullo sfondo il
gelido mare, tempestoso e spietato, e le insopportabili condizioni di vita a
bordo, la cui tensione sfocerà in un ammutinamento che non risparmierà nessuna
crudeltà.