Squarci di luce come bengala su un’epoca che ha fatto del conformismo, dell’opportunismo e del pregiudizio il suo sgargiante vitello d’oro.
A tre anni dal successo di Sensi vietati Massimo Onofri firma una nuova raccolta di graffianti ricognizioni sulla nostra società che registrano, bersagliandola, la vacuità della cultura e del costume contemporanei. Le sue riflessioni, sempre lucide ma non fino al disincanto, rovinano sulle macerie di una coscienza collettiva già svuotata di qualsiasi senso, anche morale. Dal pericolante mondo politico e letterario a quello vizioso dei media, Onofri mette in fila e sferza personaggi noti e meno noti del gran teatrino italiano animati soltanto da una mera e vuota coazione ad apparire.
"Dall'Italia di Dolce & Gabbana alla rapportata scrittura e psicanalisi, le graffianti riflessioni sul presente del critico letterario Massimo Onofri"
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1119, p. 92
casa editrice Alberto Gaffi: http://www.gaffi.it/
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venerdì 28 agosto 2009
venerdì 14 agosto 2009
Il libro del giorno: In difesa del cibo di Michael Pollan (Adelphi)
Nel Dilemma dell'onnivoro Michael Pollan aveva smontato, una portata dopo l'altra, il pranzo che ci apparecchiamo ogni giorno, dimostrando che cosa in realtà contenga a dispetto delle etichette. In questo libro, che amplia e conclude il precedente, Pollan va oltre, demolendo alla sua maniera - brillante e sempre imprevedibile - una credenza perniciosa e ormai diffusissima, e cioè che a renderci più sani e più belli non siano le cose che mangiamo, ma le sostanze che le compongono. Nel mondo immaginato dai nutrizionisti, ricorda Pollan, anziché perdere tempo a sbucciare e fare a spicchi le arance basterebbe assumere una quantità equivalente di vitamina C. Nel nostro accade invece che gli stessi nutrizionisti mettano improvvisamente al bando le componenti della dieta che fino a poche settimane prima avevano considerato irrinunciabili, e che per paradosso gli Stati Uniti, cioè il paese più di qualsiasi altro ossessionato dal terrore di mangiare ciò che fa male, o di non mangiare ciò che fa bene, si siano dati il modello alimentare più malsano e patogeno fin qui conosciuto. Il rimedio? Sarebbe semplice, sostiene Pollan: non mangiare nulla che la nostra nonna non avrebbe mangiato. In altre parole, cibo vero, meglio se poco, e meglio ancora se verde. Sarebbe semplice, cioè, se non sconvolgesse il credo dell'industria più potente e insostituibile al mondo, quella agroalimentare. Che, come dimostrano le violente polemiche subito suscitate da questo libro, non intende arrendersi senza combattere neppure all'evidenza.
"Una nuova puntata delle grandi inchieste di Michael Pollan sul pianeta cibo"
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1117, p. 88
casa editrice Adelphi: www.adelphi.it
"Una nuova puntata delle grandi inchieste di Michael Pollan sul pianeta cibo"
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1117, p. 88
casa editrice Adelphi: www.adelphi.it
venerdì 7 agosto 2009
Il libro del giorno: Filologia dell'anfibio di Michele Mari (Laterza)
Già il destino di essere nati non è privo di stranezza, ma all’interno della condizione umana vi è qualcosa di più strano: il servizio militare.
«Cammina e cammina, giungo finalmente alla caserma Gaetano De Cordevolis sede del 23° Battaglione di Fanteria: immensa e scrostata, senza segni di vita. Fra poco sarò dentro, pensavo macchinalmente avvicinandomi al portone, fra poco sarò dentro fra poco...». Un diario-trattato triste e comico, che a passo d’anfibio ripercorre l’esperienza della vita da recluta, fra brandine e armadietti, celle di rigore e marce sotto il sole e la pioggia. Una testimonianza di quella «enorme, flagrante demenza, non priva di una astuzia tignosa, che fa del non-senso il proprio unico senso» e che si chiama servizio militare.
"Lo scrittore Michele Mari racconta in modo autobiografico, l'esperienza straniante - dai tre giorni al congedo - che ha caratterizzato la vita di tanti italiani. E che trovava nel non senso il suo unico fondamento"
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1116, p. 90
casa editrice Laterza: http://www.laterza.it/index5.asp
«Cammina e cammina, giungo finalmente alla caserma Gaetano De Cordevolis sede del 23° Battaglione di Fanteria: immensa e scrostata, senza segni di vita. Fra poco sarò dentro, pensavo macchinalmente avvicinandomi al portone, fra poco sarò dentro fra poco...». Un diario-trattato triste e comico, che a passo d’anfibio ripercorre l’esperienza della vita da recluta, fra brandine e armadietti, celle di rigore e marce sotto il sole e la pioggia. Una testimonianza di quella «enorme, flagrante demenza, non priva di una astuzia tignosa, che fa del non-senso il proprio unico senso» e che si chiama servizio militare.
"Lo scrittore Michele Mari racconta in modo autobiografico, l'esperienza straniante - dai tre giorni al congedo - che ha caratterizzato la vita di tanti italiani. E che trovava nel non senso il suo unico fondamento"
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1116, p. 90
casa editrice Laterza: http://www.laterza.it/index5.asp
venerdì 31 luglio 2009
Il libro del giorno: Ghosts di Joe Hill (Sperling & Kupfer)
Il passato non è morto. E non è nemmeno passato. Una strepitosa raccolta di racconti dell'orrore che mescolano il soprannaturale alla vita quotidiana, l'incubo alla normalità, il panico allo humour senza disdegnare un pizzico di romanticismo.
Imogene è giovane e bella. Bacia come una diva del cinema e sa tutto di tutto su qualsiasi film. È morta, ma aspetta Alec Sheldon nel Rosebud Theater in un pomeriggio del 1945. Arthur Roth è un tipo solitario con grandi idee e un talento per attirare i guai. Non è semplice farsi degli amici quando sei l'unico "ragazzo gonfiabile" in città. Francis non è felice. Un tempo era umano, un tempo, appunto. Adesso invece è un insetto gigante di un metro e mezzo e tutti a Calliphora tremano quando lo sentono cantare. John Finney è rinchiuso in un seminterrato macchiato del sangue di altri ragazzini assassinati. Lì con lui c'è un vecchio telefono che, nonostante sia stato scollegato da un bel pezzo, squilla sempre di notte. E all'altro capo del filo c'è la voce agghiacciante dei morti.
"Si firma Joe Hill, ma il suo nome è Joseph Hillstrom King: ha scelto uno pseudonimo per evitare l'etichetta di figlio del re dell'horror e ha fatto bene. Perchè Hill è un bravo scrittore, e percorre la stessa strada del padre con intelligenza e profondità rare nel mondo dell'horror"
di Loredana Lipperini tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1115, p. 90
casa editrice Sperling & Kupfer: http://www.sperling.it/
Imogene è giovane e bella. Bacia come una diva del cinema e sa tutto di tutto su qualsiasi film. È morta, ma aspetta Alec Sheldon nel Rosebud Theater in un pomeriggio del 1945. Arthur Roth è un tipo solitario con grandi idee e un talento per attirare i guai. Non è semplice farsi degli amici quando sei l'unico "ragazzo gonfiabile" in città. Francis non è felice. Un tempo era umano, un tempo, appunto. Adesso invece è un insetto gigante di un metro e mezzo e tutti a Calliphora tremano quando lo sentono cantare. John Finney è rinchiuso in un seminterrato macchiato del sangue di altri ragazzini assassinati. Lì con lui c'è un vecchio telefono che, nonostante sia stato scollegato da un bel pezzo, squilla sempre di notte. E all'altro capo del filo c'è la voce agghiacciante dei morti.
"Si firma Joe Hill, ma il suo nome è Joseph Hillstrom King: ha scelto uno pseudonimo per evitare l'etichetta di figlio del re dell'horror e ha fatto bene. Perchè Hill è un bravo scrittore, e percorre la stessa strada del padre con intelligenza e profondità rare nel mondo dell'horror"
di Loredana Lipperini tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1115, p. 90
casa editrice Sperling & Kupfer: http://www.sperling.it/
venerdì 24 luglio 2009
Il libro del giorno: Quando Degas andava a Napoli di Elio Capriati (MJM editore)
A determinare il fascino particolare e intrigante di questo libro di Elio Capriati si incontrano e si sommano due suggestioni diverse: quella della Napoli del passato (la vicenda si snoda lungo l’arco di un intero secolo tra fine 700 e fine 800) e quello della pittura di Edgar Degas.
A collegare i due argomenti un fatto che non tutti conoscono: e cioè che con la nostra città Degas ha avuto un lungo, articolato, appassionato rapporto. In quanto è a Napoli che hanno vissuto suo nonno, René-Hilaire De Gas, affermato uomo d’affari, e un’assai variopinta tribù di zie, zii, cugini e cuginette: parenti a cui il pittore è stato legatissimo, e che non solo ha più volte visitato, ma ha anche raffigurato nei dipinti (una delle sue opere più famose, “La famiglia Bellelli”, rappresenta appunto la zia partenopea Laurette con il marito e le figlie Niny e Julie).
Allora: di quali peculiarità si avvale l’impianto del romanzo? Ecco. A caratterizzarlo è una duplice operazione di incastro: c’è Paul Valery, il futuro autore dei ‘Cahiers’, che nella Parigi di inizio novecento recensisce la propria visita all’ormai anziano Edgar Degas, e c’è Edgar Degas che, seguendo come sovrappensiero il filo dei ricordi, rievoca l’avventurosa vita del nonno e le coinvolgenti vicende della sua famiglia. Da questa impostazione scaturisce una successione di scene colorate, ora drammatiche, ora sorridenti, ma tutte di grande impatto emotivo e quindi in grado di avvincere il lettore: i giorni della rivoluzione a Parigi, Maria Antonietta sulla carretta che la conduce al patibolo, il sacrificio delle vergini di Verdun, le stragi nella Napoli del 1799, l’eruzione del Vesuvio, e al contempo Celeste Coltellini che canta Paisiello a San Leucio, la conversazione nel salotto dei Meuricoffre, il viavai di Toledo, gli incontri del nonno con Napoleone e Murat o l’Egitto con le sue piramidi e i suoi minareti.
(Tratto dalla prefazione di Giovanna Mozzillo)
"Il napoletano Elio Capriati immagina che il grande artista ci narri la storia dell'avo, parlando di se stesso, di Napoli e della propria arte"
di Stefano Manferlotti tratto da Il Venerdì di Repubblica n. 1114, p. 104
casa editrice MJM: http://www.mjmeditore.com/index.php
Elio Capriati:www.eliocapriati.it
A collegare i due argomenti un fatto che non tutti conoscono: e cioè che con la nostra città Degas ha avuto un lungo, articolato, appassionato rapporto. In quanto è a Napoli che hanno vissuto suo nonno, René-Hilaire De Gas, affermato uomo d’affari, e un’assai variopinta tribù di zie, zii, cugini e cuginette: parenti a cui il pittore è stato legatissimo, e che non solo ha più volte visitato, ma ha anche raffigurato nei dipinti (una delle sue opere più famose, “La famiglia Bellelli”, rappresenta appunto la zia partenopea Laurette con il marito e le figlie Niny e Julie).
Allora: di quali peculiarità si avvale l’impianto del romanzo? Ecco. A caratterizzarlo è una duplice operazione di incastro: c’è Paul Valery, il futuro autore dei ‘Cahiers’, che nella Parigi di inizio novecento recensisce la propria visita all’ormai anziano Edgar Degas, e c’è Edgar Degas che, seguendo come sovrappensiero il filo dei ricordi, rievoca l’avventurosa vita del nonno e le coinvolgenti vicende della sua famiglia. Da questa impostazione scaturisce una successione di scene colorate, ora drammatiche, ora sorridenti, ma tutte di grande impatto emotivo e quindi in grado di avvincere il lettore: i giorni della rivoluzione a Parigi, Maria Antonietta sulla carretta che la conduce al patibolo, il sacrificio delle vergini di Verdun, le stragi nella Napoli del 1799, l’eruzione del Vesuvio, e al contempo Celeste Coltellini che canta Paisiello a San Leucio, la conversazione nel salotto dei Meuricoffre, il viavai di Toledo, gli incontri del nonno con Napoleone e Murat o l’Egitto con le sue piramidi e i suoi minareti.
(Tratto dalla prefazione di Giovanna Mozzillo)
"Il napoletano Elio Capriati immagina che il grande artista ci narri la storia dell'avo, parlando di se stesso, di Napoli e della propria arte"
di Stefano Manferlotti tratto da Il Venerdì di Repubblica n. 1114, p. 104
casa editrice MJM: http://www.mjmeditore.com/index.php
Elio Capriati:www.eliocapriati.it
venerdì 17 luglio 2009
Il libro del giorno: I loro occhi guardavano Dio di Zora Neale Hurston (edizioni Cargo)
Janie Stark, donna di colore di qurant'anni, rievoca la storia della sua tormentata vita. Sposata a un uomo molto più grande di lei Janie fugge per finire tra le braccia di Joe, furbo e ambizioso, che ben presto diventa un potente commerciante. Condannata a subire i soprusi di Joe, rivelatosi arrogante e violento, Janie decide di fuggire di nuovo quando incontra Tea Cake, per ricominciare una nuova vita. Ma la sorte si accanisce contro di lei, e sarà proprio Janie, quando un cane rabbioso morde Tea Cake, a dover mettere fine alle sofferenze del ragazzo con un colpo di fucile. Solo dopo aver subito un processo infamante, Janie ritorna al suo paese natale, dove vivrà nel ricordo di una felicità perduta.
"Una lettura intensa,che ha molto contribuito all'emancipazione delle donne di colore sin dai tempi della prima pubblicazione,ma che nonostante tutto, rimane di attualità"
di Gian Paolo Serino tratto da Il venerdì di Repubblica n. 1113, p. 108
Edizioni Cargo: http://www.edizionicargo.it/
I loro occhi guardavano Dio di Zora Neale Hurston
2009, 267 p., brossura, Editore Cargo (collana Biblioteca di Cargo)
"Una lettura intensa,che ha molto contribuito all'emancipazione delle donne di colore sin dai tempi della prima pubblicazione,ma che nonostante tutto, rimane di attualità"
di Gian Paolo Serino tratto da Il venerdì di Repubblica n. 1113, p. 108
Edizioni Cargo: http://www.edizionicargo.it/
I loro occhi guardavano Dio di Zora Neale Hurston
2009, 267 p., brossura, Editore Cargo (collana Biblioteca di Cargo)
venerdì 26 giugno 2009
Il libro del giorno: Bluff. Perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente di Marco Cobianchi (Orme Editori)
"Questo libro raccoglie stralci di editoriali, dichiarazioni e interviste dei più importanti economisti italiani apparsi sui maggiori quotidiani, contiene un'impressionante sequela di clamorosi errori di valutazione dei migliori cervelli italiani. E proprio per questo è la dimostrazione del bluff di questa disciplina di studio e delle sue formule matematiche. È evidente, leggendo gli articoli scritti prima e durante lo scoppio della crisi, quanto le teorie abbiano azzerato la capacità di un'intera classe di studiosi di elaborare i dati che la realtà metteva a loro disposizione. Non li capivano? Li sottovalutavano? Oppure, semplicemente, era meglio non approfondirli?" Marco Cobianchi
"Una dettagliata rassegna di come e perchè gli economisti non abbiano saputo prevedere la crisi in corso"
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1110, p. 104
casa editrice Orme: http://www.ormeeditori.it/
Bluff. Perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente di Marco Cobianchi
2009, Orme Editori
"Una dettagliata rassegna di come e perchè gli economisti non abbiano saputo prevedere la crisi in corso"
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1110, p. 104
casa editrice Orme: http://www.ormeeditori.it/
Bluff. Perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente di Marco Cobianchi
2009, Orme Editori
venerdì 19 giugno 2009
Il libro del giorno: La mia vita ha un solo amore di Jackie Collins (Fanucci, 2009)
Cameron Paradise, personal trainer venticinquenne di una bellezza mozzafiato, per sfuggire al suo violento marito va a vivere a Los Angeles. Non impiega molto tempo a trovare lavoro in un esclusivo fitness club, dove entra in contatto con le persone più influenti della città. Il suo sogno è aprire un’attività in proprio, e nonostante i numerosi corteggiatori rimane concentrata sul lavoro per mettere da parte il denaro necessario a raggiungere il suo intento. Un giorno conosce Ryan Richards, ricchissimo produttore cinematografico indipendente, sposato con Mandy, figlia di uno degli uomini più potenti e spregiudicati di Hollywood, Hamilton J. Heckerling. Ryan non ha mai tradito la sua esigente moglie, ma l’incontro con Cameron fa saltare inesorabilmente ogni regola. E tutto sembra complicarsi ancor di più quando entra in scena l’avvenente e giovanissima moglie russa di Heckerling, una donna nel cui passato c’è qualcosa di compromettente che solo Ryan può svelare…
Tre fra le coppie più in vista di Hollywood, due affari che scottano, un delitto… Il nuovo, travolgente romanzo di Jackie Collins, pubblicato lo scorso anno negli Stati Uniti da un’autrice che ha venduto più di trecento milioni di copie dei suoi romanzi in tutto il mondo.
Jackie Collins è autrice di venticinque romanzi, tutti attualmente in catalogo e di enorme successo. La sua carriera di scrittrice è cominciata nell’adolescenza, quando esordì con The World Is Full of Married Men, che fu accolto da un successo senza pari. Vive a Los Angeles dove, oltre alla scrittura, coltiva la sua passione per la musica e la fotografia.
"La vita dorata dei lussuosi sobborghi di Los Angeles, vista da chi quella realtà può soltanto sfiorarla indovinandone dunque le miserie umane".
di Anna Lombardi tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1109, p. 106
Fanucci editore: http://www.fanucci.it/
Tre fra le coppie più in vista di Hollywood, due affari che scottano, un delitto… Il nuovo, travolgente romanzo di Jackie Collins, pubblicato lo scorso anno negli Stati Uniti da un’autrice che ha venduto più di trecento milioni di copie dei suoi romanzi in tutto il mondo.
Jackie Collins è autrice di venticinque romanzi, tutti attualmente in catalogo e di enorme successo. La sua carriera di scrittrice è cominciata nell’adolescenza, quando esordì con The World Is Full of Married Men, che fu accolto da un successo senza pari. Vive a Los Angeles dove, oltre alla scrittura, coltiva la sua passione per la musica e la fotografia.
"La vita dorata dei lussuosi sobborghi di Los Angeles, vista da chi quella realtà può soltanto sfiorarla indovinandone dunque le miserie umane".
di Anna Lombardi tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1109, p. 106
Fanucci editore: http://www.fanucci.it/
venerdì 12 giugno 2009
Il libro del giorno: Louise Bourgeois Distruzione del padre / Ricostruzione del padre (Quodlibet) (in uscita)
Louise Bourgeois è una delle più importanti artiste del nostro tempo. Nata a Parigi il 25 dicembre del 1911, intraprende la sua formazione artistica frequentando l’École du Louvre, l’Académie des Beaux-Arts, l’Académie Julian, e l’Atélier Fernand Léger. Nel 1938 si trasferisce a New York, sua città di adozione, dove vive tuttora. La sua fama è stata consacrata negli ultimi anni da una serie di grandi retrospettive, tra le quali ricordiamo quelle al MoMA e al Guggenheim Museum (New York) e, al di qua dell’Atlantico, quelle alla Tate Gallery (Londra), al Centre Pompidou (Parigi) e al Museo Capodimonte (Napoli). Questo libro riunisce in successione cronologica la maggior parte degli scritti di Louise Bourgeois sulla propria vita e sul proprio lavoro: dal facsimile di alcune pagine preadolescenziali, tratte da un diario del 1923 smarrito da Louise in treno e recentemente ritrovato su una bancarella parigina, fino a una selezione di interviste e colloqui degli ultimi vent’anni. Tra questi due estremi cronologici figurano un consistente carteggio giovanile con la sua amica e artista Colette Richarme (illuminante sul periodo parigino), testi connessi ai suoi disegni e alle sue sculture (Distruzione del padre/Ricostruzione del padre, Il puritano, Svanì in completo silenzio), articoli di riflessione sull’arte (La genesi di un’opera d’arte, Sul processo creativo, L’arte è salute mentale, La passione per la scultura). Ma non è tutto. Nel corso della vita Louise Bourgeois ha incontrato e frequentato molti fra i principali protagonisti della scena letteraria e artistica contemporanea. Di tali frequentazioni questo volume registra commenti, aneddoti, ricordi di grande suggestione. Attraversano queste pagine, tra gli altri, André Breton e Marcel Duchamp («Breton e Duchamp mi rendevano violenta… il loro pontificare… Essendo un’esule, le figure paterne mi davano ai nervi»), Fernand Léger (suo «maestro»), Mark Rothko, Alberto Giacometti («Era un uomo difficile. Aveva una grande paura di uscire. Era paralizzato dalla paura. Tutti erano gentili con lui, ma era come un bimbo perduto»), Francis Bacon, a cui dedica uno scritto («Guardare i suoi quadri mi rende viva. È quasi come essere innamorati. La sua opera è uno dei più grandi omaggi alla donna»), Robert Mapplethorpe, autore del suo più celebre ritratto. Sono presenti, infine, lettere agli editori, commenti alle proprie opere, dichiarazioni ufficiali tenute in occasione di convegni e premiazioni, brani trascritti dai principali film e documentari a lei dedicati. Che parli di trame elaborate da alcuni artisti per farsi strada, di Lacan o di Freud (I giocattoli di Freud, 1990), dell’esperienza giovanile nel laboratorio di restauro di tessuti dei suoi genitori – molto presente nella sua opera, anche in tempi recenti –, o del rapporto con il padre, i suoi fratelli e la sua istitutrice, si rimane colpiti dall’intensità delle sue affermazioni e commossi dalla franchezza delle sue risposte. L’insieme di questi testi consente di completare e correggere la percezione della sua opera, restituendoci un ritratto assai dettagliato dell’artista e della sua personalità, oltre che uno scorcio, in presa diretta, della storia dell’arte del Novecento.
"A osservare i suoi disegni, o pensieri piume, , sui cui coglie al volo fugaci impressioni, così come le sue sculture intrise di erotismo o le sue installazioni, si scopre un unico Lietmotiv: la voce del ricordo e la consapevolezza di affidare alla creatività il proprio tormento nell'assunto che l'arte è sublimazione e insieme affermazione della propria identità di donna e artista"
di Mara Lo Sardo tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1108, p. 102
casa editrice Quodlibet: http://www.quodlibet.it/
Louise Bourgeois
Distruzione del padre / Ricostruzione del padre
Scritti e interviste (In Uscita)
A cura di Marie-Laure Bernadac e Hans-Ulrich Obrist
Traduzione di Giuseppe Lucchesini e Marcella Majnoni
2009, Quaderni Quodlibet, pp. 444, € 32,00
"A osservare i suoi disegni, o pensieri piume, , sui cui coglie al volo fugaci impressioni, così come le sue sculture intrise di erotismo o le sue installazioni, si scopre un unico Lietmotiv: la voce del ricordo e la consapevolezza di affidare alla creatività il proprio tormento nell'assunto che l'arte è sublimazione e insieme affermazione della propria identità di donna e artista"
di Mara Lo Sardo tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1108, p. 102
casa editrice Quodlibet: http://www.quodlibet.it/
Louise Bourgeois
Distruzione del padre / Ricostruzione del padre
Scritti e interviste (In Uscita)
A cura di Marie-Laure Bernadac e Hans-Ulrich Obrist
Traduzione di Giuseppe Lucchesini e Marcella Majnoni
2009, Quaderni Quodlibet, pp. 444, € 32,00
venerdì 5 giugno 2009
Il libro del giorno: Esbat di Lara Manni (Feltrinelli)
Ha cinquant'anni, disegna manga, è conosciuta con il nome di Sensei - maestra - e ha fan sparsi ovunque nel mondo. Inventa storie piene di buoni sentimenti ambientate in mondi fantastici, e da anni disegna La leggenda di Moeru, un manga di successo planetario di cui ora si sta accingendo a finire le ultime tavole. La Sensei è una donna superba che gestisce il proprio successo con orgoglio e sapienza: poche apparizioni pubbliche la avvolgono in un'aura di mistero e le permettono di non entrare in contatto coi propri lettori che disprezza profondamente. Una notte di luna piena, proprio mentre sta per mettere la parola fine al suo manga più celebre, riceve la visita di un ospite inatteso: è Hyoutsuki-sama, principe demoniaco antagonista di Moeru. La Sensei crede di essere impazzita, ma ben presto si convince che Hyoutsuki-sama è un'entità reale, che ha abitato per anni il mondo che ha creato e che ora ha attraversato per reclamare un finale diverso. La Sensei se ne innamorala l'amore con lui e gli propone un patto: un finale diverso in cambio di altri sei mesi in cui il demone verrà richiamato e sarà a sua disposizione per una notte al mese. Per far ciò è necessario eseguire un rito - Esbat - che richiede alla Sensei di sacrificare parti del proprio corpo. Dopo essersi tranciata alcune dita di una mano e di un piede, la Sensei decide di "sacrificare" i propri fan, che attira a casa con la promessa di un disegno autografo.
"Non è il primo ( e non sarà l'ultimo) romanzo nato in rete che arriva in libreria. Esbat è una fan fiction, cioè una storia liberamente ispirata a un manga. E' uscito a puntate su internet nel 2007 e per un anno è stato discusso con entusiasmo sul web"
di Brunella Schisa tratta da Il Venerdì di Repubblica n. 1107 p.102
casa editrice Feltrinelli: http://www.feltrinellieditore.it/
Esbat di Lara Manni, 2009, 276 p., brossura
Editore Feltrinelli (collana I canguri)
"Non è il primo ( e non sarà l'ultimo) romanzo nato in rete che arriva in libreria. Esbat è una fan fiction, cioè una storia liberamente ispirata a un manga. E' uscito a puntate su internet nel 2007 e per un anno è stato discusso con entusiasmo sul web"
di Brunella Schisa tratta da Il Venerdì di Repubblica n. 1107 p.102
casa editrice Feltrinelli: http://www.feltrinellieditore.it/
Esbat di Lara Manni, 2009, 276 p., brossura
Editore Feltrinelli (collana I canguri)
venerdì 29 maggio 2009
Il libro del giorno: È un problema tuo di Filippo La Porta, Gaffi Editore in Roma
Un viaggio ironico nelle secche dell'omologazione linguistica, analizzando genesi e storia di frasi fatte e modi di dire. Nel mirino i tic della lingua quotidiana. Brevi capitoli in cui si delinea una critica divertita ma radicale delle mitologie e dei conformismi che risuonano in fraseologie standardizzate. "È un problema tuo" "Tuttaposto" "Non c'è problema". Nelle radio, in tv, nei bar, nelle strade, si sentono ripetere ossessivamente queste e altre espressioni. È come un ronzio ininterrotto, corale, una koinè semplificante dietro cui si nasconde forse un vuoto insondabile. Alle divagazioni socio-morali di Filippo La Porta si aggiungono le vignette esilaranti di Dario Frascoli.
casa editrice Gaffi: http://www.accainco.it/
"Il saggista e critico Filippo La Porta si addentra nel repertorio delle frasi fattee dei tic, vizi e vezzi linguistici dell'Italia postmoderna (...)".
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1106 p. 110
È un problema tuo di Filippo La Porta, 2009
106 p., ill., brossura, Gaffi Editore in Roma (collana Sassi)
casa editrice Gaffi: http://www.accainco.it/
"Il saggista e critico Filippo La Porta si addentra nel repertorio delle frasi fattee dei tic, vizi e vezzi linguistici dell'Italia postmoderna (...)".
di Massimiliano Panarari tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1106 p. 110
È un problema tuo di Filippo La Porta, 2009
106 p., ill., brossura, Gaffi Editore in Roma (collana Sassi)
venerdì 22 maggio 2009
Il libro del giorno: IL GENERALE DELL'ARMATA MORTA di Ismail Kadaré (Longanesi)
Vent’anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, un generale e un colonnello cappellano dell’esercito italiano ricevono un mandato gravoso e delicato: ritrovare i resti di molti nostri soldati caduti in Albania. La missione si infrange ben presto contro gli scogli di un clima ostile, di una terra impervia, cui si aggiunge la freddezza di un popolo fiero per il quale la guerra sembra essere una condizione di vita. Quando il generale sarà pronto a riportare in patria l’i>armata morta, si renderà conto di aver esumato, oltre ai poveri resti (ma molti mancano al silenzioso appello), anche diffidenze e rancori antichi, atavici in un popolo diverso per usi, costumi, senso della vita, della morte e dell’onore, che «ha sempre avuto il gusto di uccidere e di farsi uccidere». Rievocando gli orrori della guerra nel paese delle aquile, Ismail Kadaré costruisce un romanzo di grande intensità, in bilico tra commedia a sfondo macabro e teatro dell’assurdo, narrazione rarefatta e tragedia epica, in cui emergono in tutta la loro crudezza la forza primordiale della violenza che grava sul destino degli uomini e la follia della guerra che unisce vincitori e vinti nella medesima desolazione.
casa editrice Longanesi: http://www.longanesi.it/index.asp
"Ismail Kadarè è certamente lo scrittore albanese contemporaneo più importante e prolifico. Poeta, saggista e romanziere, è famoso in tutto il mondo per avere attaccato il totalitarismo del suo Paese con una scrittura visionaria e allegorica. Nel 1990 ha chiesto asilo politico alla Francia e da allora vive a Parigi"
di Brunella Schisa tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1105 p. 114
IL GENERALE DELL'ARMATA MORTA di Ismail Kadaré
Traduzione di Augusto Donaudy, Collana: Biblioteca di Narratori, Longanesi
casa editrice Longanesi: http://www.longanesi.it/index.asp
"Ismail Kadarè è certamente lo scrittore albanese contemporaneo più importante e prolifico. Poeta, saggista e romanziere, è famoso in tutto il mondo per avere attaccato il totalitarismo del suo Paese con una scrittura visionaria e allegorica. Nel 1990 ha chiesto asilo politico alla Francia e da allora vive a Parigi"
di Brunella Schisa tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1105 p. 114
IL GENERALE DELL'ARMATA MORTA di Ismail Kadaré
Traduzione di Augusto Donaudy, Collana: Biblioteca di Narratori, Longanesi
venerdì 15 maggio 2009
Il libro del giorno: Canti del caos di Antonio Moresco (Mondadori)
Questo romanzo è stato scritto nell'arco di quindici anni e assume la sua forma definitiva soltanto adesso, ora che la terza e ultima parte si aggiunge alle prime due che videro la luce nel 2001 e nel 2003. Del tutto rivisto nelle prime due parti, dunque, e finalmente concluso, "Canti del caos" si presenta in tutta la sua assoluta singolarità. Concepito per non lasciare indifferenti, a costo anche di suscitare reazioni di rifiuto, questo romanzo si accampa come opera incandescente, vertiginosa, un'opera che va a inscriversi immediatamente, di diritto, nel novero di quelle imprese estreme che come grandi massi erratici punteggiano la storia della letteratura. "Canti del caos" si è andato formando nel corso del tempo come un organismo vivente, pieno di violenza ma anche di delicatezza e dolcezza, di oscenità ma anche di trascendenza, di passaggi narrativi incalzanti e di affondi lirici. Nella sua gigantesca macchina realistica e metaforica vengono macinati e trascesi i codici, i generi e gli orizzonti letterari di questa epoca: la fantascienza, il poliziesco, il comico, la pornografia, il fantasy, l'horror, il romanzo d'amore, il saggio scientifico e filosofico, la meditazione religiosa e mistica.
casa editrice Mondadori: http://www.mondadori.it/libri/index.html
"Un viaggio visionario e polimorfo, carico di atmosfere stranianti e arroventate"
di Silvia Pingitore
da Il Venerdì di Repubblica n. 1104, p.102
Canti del caos di Moresco Antonio
2009, 1072 p., rilegato, Editore Mondadori (collana Scrittori italiani e stranieri)
casa editrice Mondadori: http://www.mondadori.it/libri/index.html
"Un viaggio visionario e polimorfo, carico di atmosfere stranianti e arroventate"
di Silvia Pingitore
da Il Venerdì di Repubblica n. 1104, p.102
Canti del caos di Moresco Antonio
2009, 1072 p., rilegato, Editore Mondadori (collana Scrittori italiani e stranieri)
venerdì 1 maggio 2009
Il libro del giorno: Mr Winchell. La voce dell'America (Alet)
Michael Herr ricostruisce la vita e il tempo di Walter Winchell, il giornalista newyorkese che inventò il gossip, uno dei protagonisti della storia Usa dagli anni '30 ai '60. Come Orson Wells, il mezzo che lo rese famoso fu la radio: la sua capacità di entrare nelle vite dei personaggi della politica e dello spettacolo e di raccontarle con espressioni e aneddoti fulminanti ne fece uno degli uomini più importanti d'America, temuto dai potenti e amatissimo dal grande pubblico. Un racconto che ha il ritmo e la costruzione di un montaggio cinematografico, un libro dove sono i dialoghi a raccontare gli eventi, tra storie di alta società, gangster, ballerine, colpi di genio, amicizie e doppi giochi. Un mix affascinante di biografia e fiction, romanzo e sceneggiatura che coglie tutto il fascino di una delle grandi età dell'oro americane
Mr Winchell. La voce dell'America (Alet, pp. 189, euro 17,50)
casa editrice Alet edizioni : http://www.aletedizioni.it/
"Una piccola perla su ascesa e declino di un potente, incapace di prevedere che la sua principale massima avrebbe colpito per primo lui stesso: Nessuno ama chi non è nessuno"
Matteo Nucci
da Il Venerdì di Repubblica, n. 1102, p.75
Mr Winchell. La voce dell'America (Alet, pp. 189, euro 17,50)
casa editrice Alet edizioni : http://www.aletedizioni.it/
"Una piccola perla su ascesa e declino di un potente, incapace di prevedere che la sua principale massima avrebbe colpito per primo lui stesso: Nessuno ama chi non è nessuno"
Matteo Nucci
da Il Venerdì di Repubblica, n. 1102, p.75
domenica 26 aprile 2009
Il libro del giorno: Il lunedì arriva sempre di domenica pomeriggio di Massimo Lolli (Mondadori, pp.199, euro 18)
A Vicenza si fa sesso per cooptazione. Non è importante corteggiare, è importante accrescere la propria appetibilità sociale. E Andrea Bonin, manager di successo dei Tessuti Brustolon, è l'uomo più cooptato in città. Donne giovani, meno giovani, non più giovani, tutte cercano Bonin. Ma lui da tempo non si vede più in giro, pare che lavori a Milano. Eppure è a Vicenza, non a Milano, solo che non si fa vedere. Sbuca di buon mattino dal suo palazzetto d'epoca nel centro storico, imposta curriculum, telefona a segretarie che non gli passano il capo, vaga per cimiteri, seduce giovani donne, raccatta attempate tardone. Ha perso il lavoro da più di un anno e non ne trova uno nuovo. Lui che era un figo è diventato uno sfigato, e non vuole che si sappia in giro. L'unica speranza è a diecimila chilometri da casa, a Shanghai, dove ha un appuntamento con Mister Ma, top manager della Whang Corporation... In diretta dalla realtà, narrato dalla viva voce del protagonista, Il lunedì arriva sempre di domenica pomeriggio è un romanzo crudo ed esilarante sul nostro tempo, dove invecchiare è una colpa, lavorare un privilegio, amare un lusso.
Massimo Lolli ha pubblicato Innamorarsi di una milanese (Archinto 1995), Volevo solo dormirle addosso (Limina 1998) - da cui è stato tratto l'omonimo film per il cinema presentato al Festival di Venezia nel 2004 -, Io sono Tua (Piemme 2003). Ha scritto la sceneggiatura di No Smoking Company, Globo d'Oro 2007 per il miglior cortometraggio. Ha compilato la voce "Manager" per il Dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango 2008).
casa editrice: http://www.librimondadori.it/web/mondadori/home
"In sette capitoli come i giorni della settimana, l'irriverente Massimo Lolli racconta la disoccupazione vissuta da over 50"
di Silvia Pingitore
da Il Venerdì di Repubblica (numero 1101 del 24/04/09) p. 94
Massimo Lolli ha pubblicato Innamorarsi di una milanese (Archinto 1995), Volevo solo dormirle addosso (Limina 1998) - da cui è stato tratto l'omonimo film per il cinema presentato al Festival di Venezia nel 2004 -, Io sono Tua (Piemme 2003). Ha scritto la sceneggiatura di No Smoking Company, Globo d'Oro 2007 per il miglior cortometraggio. Ha compilato la voce "Manager" per il Dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango 2008).
casa editrice: http://www.librimondadori.it/web/mondadori/home
"In sette capitoli come i giorni della settimana, l'irriverente Massimo Lolli racconta la disoccupazione vissuta da over 50"
di Silvia Pingitore
da Il Venerdì di Repubblica (numero 1101 del 24/04/09) p. 94
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