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martedì 3 dicembre 2013
Prato, rabbia dopo il rogo dai cinesi Gli italiani: "Nessuno li controlla" - Tgcom24 - Foto 6
venerdì 4 settembre 2009
Il libro del giorno: Sofia 1973, Berlinguer deve morire (Fazi editore) a cura di Giovanni Fasanella e Corrado Incerti
Il 3 ottobre 1973, al termine di una burrascosa visita ufficiale in Bulgaria, Enrico Berlinguer, da un anno emezzo appena segretario del Pci, ebbe uno strano incidente stradale. Mentre si recava all’aeroporto di Sofia per rientrare in Italia, proprio su un cavalcavia, la sua auto venne investita da un camion carico di pietre. Un provvidenziale palo della luce impedì che la macchina precipitasse dal ponte. Berlinguer se la cavò con qualche graffio, ma il suo interprete morì sul colpo e gli altri passeggeri, due altissimi esponenti del Pc bulgaro, rimasero gravemente feriti. Rientrato in Italia, il segretario del Pci rivelò i suoi sospetti alla moglie Letizia e a un dirigente del partito, il senatore Emanuele Macaluso: non era un incidente, ma un attentato organizzato dai servizi bulgari per conto dei sovietici. Sul’episodio calò subito il segreto. E soltanto 18 anni dopo, nell’autunno del 1991, Macaluso decise di rompere il silenzio rilasciando una clamorosa intervista a Panorama. Ci furono polemiche e smentite da parte di molti dirigenti del vecchio Pci. Ma la vedova di Berlinguer, la signora Letizia, confermò la tesi di Macaluso. Due cronisti di Panorama, Giovanni Fasanella e Corrado Incerti andarono in Bulgaria per indagare e pubblicarono sul settimanale i risultati delle loro ricerche. Qualche anno dopo, quell’indagine, arricchita di nuovi importanti particolari venne pubblicata in un libro: “Sofia 1973, Berlinguer deve morire”, uscito dalla Fazi editore nel 2005. Fu un incidente o un attentato? E soprattutto, chi era Enrico Berlinguer, quali conseguenze poteva provocare la sua politica nei delicati equilibri internazionali dell’epoca? Ripercorreremo insieme il filo di quell’inchiesta.
"Fasanella e Incerti sono andati a indagare in Bulgaria. E hanno raccolto una serie di indizi che giustificano ampiamente i sospetti"
(Indro Montanelli, "il Giornale", 11 novembre 1991)
"E’ un vero thriller politico, vero perché fondato su fatti realmente accaduti e qui ampiamente documentati"
(Giovanni Valentini, La Repubblica, 4 giugno 2005)
"L'intera storia del Pci dovrà essere riconsiderata alla luce di queste rivelazioni(...)Oggi non possiamo più dubitare si volesse uccidere Berlinguer(...)Gli autori del libro sono stati bravissimi nel raccogliere informazioni e prove"
(Piero Melograni, Il Sole24ore, 19 giugno 2005)
"Il libro si fa leggere con la tensione, e la passione, di un thriller politico. La documentazione è ricca e densa, se non di prove, di indizi inquietanti, la scrittura è incalzante: lascio volentieri al lettore il piacere di scoprirle"
(Paolo Franchi, Corriere della Sera, 2005)
"Un libro asciutto e denso di fatti"
(Massimo Caprara, il Giornale, 11 luglio 2005)
"Fasanella e Incerti sono andati a indagare in Bulgaria. E hanno raccolto una serie di indizi che giustificano ampiamente i sospetti"
(Indro Montanelli, "il Giornale", 11 novembre 1991)
"E’ un vero thriller politico, vero perché fondato su fatti realmente accaduti e qui ampiamente documentati"
(Giovanni Valentini, La Repubblica, 4 giugno 2005)
"L'intera storia del Pci dovrà essere riconsiderata alla luce di queste rivelazioni(...)Oggi non possiamo più dubitare si volesse uccidere Berlinguer(...)Gli autori del libro sono stati bravissimi nel raccogliere informazioni e prove"
(Piero Melograni, Il Sole24ore, 19 giugno 2005)
"Il libro si fa leggere con la tensione, e la passione, di un thriller politico. La documentazione è ricca e densa, se non di prove, di indizi inquietanti, la scrittura è incalzante: lascio volentieri al lettore il piacere di scoprirle"
(Paolo Franchi, Corriere della Sera, 2005)
"Un libro asciutto e denso di fatti"
(Massimo Caprara, il Giornale, 11 luglio 2005)
venerdì 17 luglio 2009
In libreria per Sellerio Confessione di Bill James
Ritornano i personaggi di Protezione, il primo giallo della serie di Bill James pubblicato in Italia accolto subito come un maestro. L’ambiente è ancora una volta quello di un commissariato di polizia inglese dove agenti non sempre “immacolati” - non mancano i deboli, gli infiltrati, i corrotti - si mescolano a capi dalla dubbia condotta. Il tutto complicato dai rapporti tra loro, le loro mogli, e i tanti che si muovono al confine tra malavita e persone per bene.
Questa volta al centro della vicenda è Sarah, la moglie dell’Assistente Commissario Capo Desmond Iles. Una sera Sarah si trova al Monty, il malfamato locale del barone della droga Ralph Ember, quando vi giunge trafelato un giovane molto elegante che subito si accascia sul pavimento, evidentemente ferito.
È proprio Sarah ad ascoltare le ultime, incomprensibili parole del ragazzo, prima che Ralph spenga la luce permettendo ai sopraggiunti inseguitori di completare la loro opera. Sarah vorrebbe vederci chiaro, ma non può certo raccontare l’accaduto al marito Desmond, dato che quella sera al Monty si trovava in compagnia dell’amante Ian Aston. Sarà tuttavia lo stesso Desmond Iles a rivelare involontariamente alla moglie che, proprio a causa di quello che ha visto al Monty, Ian corre un gravissimo pericolo.
“Questo primo romanzo pubblicato in Italia del britannico Bill James è uno dei polizieschi più interessanti dell’anno”. (Mauro Anselmo, Panorama)
“Nel poliziesco, che in fondo è la versione adulta del gioco guardie e ladri, uno scrittore deve decidere prima di tutto da che parte sta, e molto dipende da quella scelta. Però ci sono gli scrittori come Bill James che sanno tenere i piedi in due scarpe, costruendoci la propria fortuna”. (Maurizio Bono, La Repubblica)
“Gli intrighi orditi dai poliziotti buoni per sopperire alle imperizie e ai tradimenti del dipartimento ricordano il Wanbaugh di I ragazzi del coro. E non è poco”. (Laura Grimaldi, Il Sole 24 Ore)
Bill James, pseudonimo di James Tucker, scrittore gallese. “Le leggende editoriali raccontano che Bill James sia stato pilota della Raf e agente del controspionaggio britannico, - scrive Luca Crovi sul ‘Giornale’ - ma lui semplicemente confessa di aver imparato tutto ciò che sa sul mondo del crimine durante l’apprendistato come cronista di nera al Daily Mirror. Da 23 anni è un maestro del noir europeo grazie all’originalità con cui ha caratterizzato i suoi angelici e allo stesso tempo satanici poliziotti Colin Harpur e Desmond”.
Con il suo vero nome ha pubblicato un libro di critica letteraria, The Novels of Anthony Powell.
Questa volta al centro della vicenda è Sarah, la moglie dell’Assistente Commissario Capo Desmond Iles. Una sera Sarah si trova al Monty, il malfamato locale del barone della droga Ralph Ember, quando vi giunge trafelato un giovane molto elegante che subito si accascia sul pavimento, evidentemente ferito.
È proprio Sarah ad ascoltare le ultime, incomprensibili parole del ragazzo, prima che Ralph spenga la luce permettendo ai sopraggiunti inseguitori di completare la loro opera. Sarah vorrebbe vederci chiaro, ma non può certo raccontare l’accaduto al marito Desmond, dato che quella sera al Monty si trovava in compagnia dell’amante Ian Aston. Sarà tuttavia lo stesso Desmond Iles a rivelare involontariamente alla moglie che, proprio a causa di quello che ha visto al Monty, Ian corre un gravissimo pericolo.
“Questo primo romanzo pubblicato in Italia del britannico Bill James è uno dei polizieschi più interessanti dell’anno”. (Mauro Anselmo, Panorama)
“Nel poliziesco, che in fondo è la versione adulta del gioco guardie e ladri, uno scrittore deve decidere prima di tutto da che parte sta, e molto dipende da quella scelta. Però ci sono gli scrittori come Bill James che sanno tenere i piedi in due scarpe, costruendoci la propria fortuna”. (Maurizio Bono, La Repubblica)
“Gli intrighi orditi dai poliziotti buoni per sopperire alle imperizie e ai tradimenti del dipartimento ricordano il Wanbaugh di I ragazzi del coro. E non è poco”. (Laura Grimaldi, Il Sole 24 Ore)
Bill James, pseudonimo di James Tucker, scrittore gallese. “Le leggende editoriali raccontano che Bill James sia stato pilota della Raf e agente del controspionaggio britannico, - scrive Luca Crovi sul ‘Giornale’ - ma lui semplicemente confessa di aver imparato tutto ciò che sa sul mondo del crimine durante l’apprendistato come cronista di nera al Daily Mirror. Da 23 anni è un maestro del noir europeo grazie all’originalità con cui ha caratterizzato i suoi angelici e allo stesso tempo satanici poliziotti Colin Harpur e Desmond”.
Con il suo vero nome ha pubblicato un libro di critica letteraria, The Novels of Anthony Powell.
venerdì 29 maggio 2009
TRICASE COMICS 09
TRICASECOMICS
30 e 31 MAGGIO 2009
PALAZZO GALLONE
(start 30 Maggio 2009 ore 15:00)
STANZA ADIACENTE SALA DEL TRONO:
ESPOSIZIONI TAVOLE E BOZZETTI ORIGINALI DEI SEGUENTI AUTORI:
Emilio Urbano (Walt Disney) – Alessio Fortunato (Eura Editoriale) – Giuseppe De Luca (Nemrod della Starcomics – Domenico Rosa (Illustratore de “Il Sole 24 ore”) – Lupiae Comix (Scuola di fumetto) – Il Regno delle Arti.
SABATO 30 MAGGIO 2009
ORE 15.30 SALA DEL TRONO
PROIEZIONE FILM DI ANIMAZIONE
“GOLDRAKE ALL’ATTACCO” (Regia Go Nagai)
ORE 17.00 SCUDERIE PALAZZO GALLONE
WORKSHOP A CURA DI ALESSIO FORTUNATO (Disegnatore della Eura Editoriale) E DI GIUSEPPE DE LUCA (Disegnatore di Nemrod della Starcomics)
“IL FUMETTO REALISTICO DALLA SCENEGGIATURA SCRITTA ALLE TAVOLE DISEGNATE”
ORE 18.00 SCUDERIE PALAZZO GALLONE
WORKSHOP A CURA DI LUPIAE COMIX (Scuola di fumetto)
“LE RIVISTE DEL FUMETTO – CONTENITORE DAGLI ANNI SETTANTA AD OGGI”
ORE 19.30 SALA DEL TRONO
CONFERENZA STAMPA CON GLI AUTORI
ORE 21:00 PIAZZA PISANELLI
CONCERTO DEI RAGGI FOTONICI
(Autori ed Interpreti originali di Sigle tv per RAI, Disney, Sky)
Domenica 31 Maggio 2009
ORE 10.00 SALA DEL TRONO
PROIEZIONE FILM DI ANIMAZIONE
“LA CITTA’ INCANTATA” (Regia Hayao Miyazaki)
ORE 15.00 SALA DEL TRONO
PROIEZIONE FILM ANIMAZIONE
IL GIGANTE DI FERRO (Brad Bird)
ORE 16.30 SCUDERIE PALAZZO GALLONE
WORKSHOP A CURA DI EMILIO URBANO (Walt Disney)
“SCOPRIAMO IL FUMETTO DISNEY CON I MERAVIGLIOSI PERSONAGGI DI TOPOLINO & CO”
A SEGUIRE KETTY FORMAGGIO (McK Edizioni) SPIEGHERA’ IL RUOLO DEL COLORISTA NEL FUMETTO
E NELL’ILLUSTRAZIONE
ORE 18.00 SCUDERIE PALAZZO GALLONE
WORKSHOP A CURA DI DOMENICO ROSA (Illustratore de “Il sole 24 ore”)
“DISEGNARE SENZA SCHEMI PARTENDO DALL’IMMAGINE E FINENDO ALLA NARRAZIONE”
ORE 21.00 PIAZZA PISANELLI
SPETTACOLO “GENTE DI CARTOONIA”
(lo show dei cartoni animati – conducono i Raggi Fotonici)
IN CASO DI PIOGGIA LA MANIFESTAZIONE SI TERRA’ COMPLETAMENTE ALL’INTERNO DI PALAZZO GALLONE
mercoledì 6 maggio 2009
La futura classe dirigente di Peppe Fiore (Minimum Fax) alla Libreria Mondadori di via Piave a Roma
«Una padronanza e un'originalità di scrittura rare in un autore agli esordi».
Giovanni Pacchiano, Il Sole 24 Ore
«Le sue frasi sono mirabolanti, le sue storie sono vive. Le pagine di questo scrittore pulsano».
Francesco Borgonovo, Libero
Figlio unico napoletano trapiantato a Roma, megalomane, assediato da una selva di nevrosi erotiche, bipolare come tutte le persone di talento nell'Italia contemporanea, Michele Botta ha la sua prima vera occasione per entrare nel mondo degli adulti: viene assunto da una giovane e dinamica società di produzione televisiva. Potrebbe essere l¹anno della svolta, e invece è qui che il suo equilibrio già precario finisce per sgretolarsi. Viene mollato dalla ragazza. Il rapporto con i genitori è un ginepraio di ostilità reciproche ormai arrivato al pettine. E l'emancipazione professionale è una fiction milionaria su un mitologico regista porno degli anni Ottanta, che forse non è mai esistito. Comico, caustico, eccessivo, irresistibile, La futura classe dirigente è l'attraversamento della linea d'ombra nell'era della demenzialità istituzionalizzata e della volgarità al potere. Ma anche l'analisi amara e impietosa di un paese attraverso la messa alla berlina della sua «santa trinità»: la famiglia, il sesso, la televisione.
Peppe Fiore (Napoli, 1981) vive e lavora a Roma. Ha pubblicato due raccolte di racconti, L’attesa di un figlio nella vita di un giovane padre, oggi (Coniglio Editore 2005) e Cagnanza e padronanza (Gaffi 2008).
mercoledì 20 maggio 2009
Start: h. 18.00
libreria Mondadori via Piave, 18 - Roma
con l'autore interviene Paolo Di Paolo
Giovanni Pacchiano, Il Sole 24 Ore
«Le sue frasi sono mirabolanti, le sue storie sono vive. Le pagine di questo scrittore pulsano».
Francesco Borgonovo, Libero
Figlio unico napoletano trapiantato a Roma, megalomane, assediato da una selva di nevrosi erotiche, bipolare come tutte le persone di talento nell'Italia contemporanea, Michele Botta ha la sua prima vera occasione per entrare nel mondo degli adulti: viene assunto da una giovane e dinamica società di produzione televisiva. Potrebbe essere l¹anno della svolta, e invece è qui che il suo equilibrio già precario finisce per sgretolarsi. Viene mollato dalla ragazza. Il rapporto con i genitori è un ginepraio di ostilità reciproche ormai arrivato al pettine. E l'emancipazione professionale è una fiction milionaria su un mitologico regista porno degli anni Ottanta, che forse non è mai esistito. Comico, caustico, eccessivo, irresistibile, La futura classe dirigente è l'attraversamento della linea d'ombra nell'era della demenzialità istituzionalizzata e della volgarità al potere. Ma anche l'analisi amara e impietosa di un paese attraverso la messa alla berlina della sua «santa trinità»: la famiglia, il sesso, la televisione.
Peppe Fiore (Napoli, 1981) vive e lavora a Roma. Ha pubblicato due raccolte di racconti, L’attesa di un figlio nella vita di un giovane padre, oggi (Coniglio Editore 2005) e Cagnanza e padronanza (Gaffi 2008).
mercoledì 20 maggio 2009
Start: h. 18.00
libreria Mondadori via Piave, 18 - Roma
con l'autore interviene Paolo Di Paolo
domenica 3 maggio 2009
Il libro del giorno: I racconti del parrucchiere di Elvira Seminara (Alberto Gaffi editore)
C'è la ragazza che si sposa quel giorno e fa la Grande-Messa-in-Piega, seduta accanto a lei un'altra che si fa suora e accorcia i capelli per mettere il velo. C'è il trans poeta che si fa biondo e la professoressa innamorata che sogna sotto il casco. C'è l'immigrata che vende la treccia e la parrucchiera migrante, la matta smemorata e la figlia del detenuto. C'è tutta la vita in transito, dentro il salone del parrucchiere, perché il taglio di capelli è un'antica liturgia, un rito sciamano che ci fa sentire nuovi e rinnovati, un esorcismo contro l'età e la paura di invecchiare.
casa editrice Alberto Gaffi: http://www.gaffi.it/
"Storie che, sotto la superficie di eventi spesso non rilevanti, ma immensi nell'agire del mondo interno dei personaggi, rivelano la forma del desiderio, la violenza dell'illusione, l'abbandono al sogno, ancorchè spesso vano"
Craig Martucci
da Il Domenicale del Sole 24 Ore n. 120, del 3/05/09 p. 36
I racconti del parrucchiere di Seminara Elvira, 180 p., brossura
Editore Gaffi Editore in Roma (collana Evasioni)
casa editrice Alberto Gaffi: http://www.gaffi.it/
"Storie che, sotto la superficie di eventi spesso non rilevanti, ma immensi nell'agire del mondo interno dei personaggi, rivelano la forma del desiderio, la violenza dell'illusione, l'abbandono al sogno, ancorchè spesso vano"
Craig Martucci
da Il Domenicale del Sole 24 Ore n. 120, del 3/05/09 p. 36
I racconti del parrucchiere di Seminara Elvira, 180 p., brossura
Editore Gaffi Editore in Roma (collana Evasioni)
mercoledì 18 marzo 2009
Intreccio fra arte e tecnologia: il Tate Media di M. Beatrice Protino
Intreccio fra arte e Il sito della galleria londinese Tate è il più grande museo virtuale del mondo, con 1,5 milioni di click al giorno e con tempi medi di visione che sono passati in un solo anno dai 6 ai 20 minuti.
Tutto inizia quando, a metà del 2005, un atto del Parlamento Britannico definisce ufficialmente come missione della celebre galleria - fondata da Sir Henry Tate nel 1897 - quella di incrementare la conoscenza, la comprensione e il coinvolgimento del pubblico internazionale nell’arte. Nel settembre del 2006, quindi, nasce Tate Media, in grado di aiutare a servire il pubblico e attirare nuovi spettatori, fornendo l’accesso a materiale che Tate non era in grado di offrire prima.
Will Gompertz, media director del Tate Media in un’intervista pubblicata su ‘Il maschile de Il Sole 24 Ore’ dice: < La nostra strategia è stata quella di non considerare il Tate semplicemente un museo. Siamo passati a un’idea molto più contemporanea: fare dell’arte il soggetto chiave di un business, sulla stessa linea di altri settori, come l’editoria, il cinema e la televisione>.
Navigando su Tate Online si vive un’esperienza multimediale: l’intreccio tra arte e tecnologia si dipana tra forum, video (più di 300) e formazione interattiva grazie ad un vero canale tv sull’arte, il tutto realizzato in stretta collaborazione con una serie di partner (come Bbc, il quotidiano Guardian, Bloomberg, Myspace e Flicker – con cui, per la prima volta nella storia dell’arte, il Tate ha già curato la prima mostra fotografica internazionale virtuale), inclusi gli artisti stessi. In linea di massima, il Tate Media spende quasi due milioni di sterline l’anno per garantire i suoi servizi alla comunità virtuale, ma ne ha un ritorno economico colossale: basti pensare che, ad esempio, i film che il Tate produce possono essere visti in tv e in dvd o usati per corsi on-line e che, se il costo del film per il Tate è di mille sterline, il ritorno economico dopo vent’anni è dieci volte superiore.
Dice Gompertz sempre nella stessa intervista:
D’altro canto, oltre ad attirare i privati, la galleria londinese ha alle spalle anche l’appoggio delle istituzioni: il governo di Gordon Brown – nonostante i tempi di recessione – ha deciso di stanziare 50 milioni di sterline come contributo alla costruzione della nuova ala di Tate Modern (il cui costo complessivo si aggirerà intorno ai 215 milioni di sterline), con l’obiettivo dichiarato di fare della Gran Bretagna il fulcro mondiale della creatività. Il Tate Modern 2 (come appunto si chiamerà) dovrebbe vedere la luce nel 2012 e promette - con uno spazio di 5 mila metri quadrati - di diventare il quartier generale della comunità culturale internazionale.
Sommarietto
La galleria londinese punta a rendere la collezione del Tate meno esclusiva, più accessibile e interattiva e a migliorare la comprensione e il godimento della stessa.
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