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martedì 8 settembre 2009

Il libro del giorno: Il dio degli incubi di Paula Fox (Fazi editore)

Cantrice della New York anni Sessanta e della borghesia colta di Manhattan, come degli orizzonti caraibici in cui è cresciuta, nel 1990 Paula Fox ha dato alle stampe il suo ultimo romanzo "II dio degli incubi" dedicandolo al Sud degli Stati Uniti. È il 1941 e Helen Bynum, ventitré anni, per la prima volta lascia lo Stato di New York sulle tracce della zia Lulu, un'anziana attrice che vive rintanata a New Orleans. Intraprende così un viaggio iniziatico verso sud, fino ai polverosi incanti "della città del jazz" dove, tra le strade del French Market o gli artisti della bohème, Helen arriverà a sacrificare al "dio degli incubi" la propria innocenza e i propri sogni. Ormai universalmente riconosciuta, insieme a Joyce Carol Oatcs e ad Alice Munro, come una delle più importanti voci della narrativa di lingua inglese, Paula Fox torna con la storia di una formazione e di una perdita, della loro realtà ultima, dei loro coni d'ombra.

"Paula Fox restituisce il ritratto di una città regale e bohèmienne, una città dall'estro artistico, persa nella gloria del suo successo e del suo fallimento, fascinosa non tanto per quello che rimane della vecchia cultura nera e creola quanto per quel che pare provocare nell'animo dei nuovi arrivati"

di Caterina Ricciardi tratto da Il Manifesto dell '8/09/09 p, 12

Fazi editore: http://www.fazieditore.it/

martedì 18 agosto 2009

Il libro del giorno: La maledizione degli Usher di Robert C. McCammon (Gargoyle Book)

Per intere generazioni la Casa degli Usher ha prosperato e si è arricchita grazie alla realizzazione a alla vendita di micidiali armi da guerra. Ma un' entità malefica ha vissuto e si è sviluppata all'interno della Casa degli Usher, una remota eredità di depravazione e di sangue che imbratta i corridoi della tenuta di famiglia... Liberamente ispiratosi a "La caduta della Casa degli Usher" di Edgar Allan Poe, McCammon usa la sua sulfurea immaginazione per ricavarne un romanzo coinvolgente e terrificante: ne "La Maledizione degli Usher" l'autore s'insinua sapientemente nella trama originaria ponendo un dubbio... E se la storia non fosse finita con la morte di Roderick e Madeline, più di cento anni fa? E se ci fosse stato un fratello a portare avanti il nome di famiglia, oltre che a ereditare il deplorevole patrimonio lordato di sangue? Ambientata ai giorni nostri nel Nord Carolina, la storia ha inizio con Rix, giovane erede degli Usher, prossimo a fare ritorno a casa dopo il servizio militare. Ad attenderlo, il padre sul letto di morte. Rix è un fervente pacifista, e non ha alcuna intenzione di subentrare nel giro d'affari di 10 miliardi di dollari al quale è predestinato. Ma la Casa lo ha scelto, sarà lui a ereditarne le redini: non solo per quanto riguarda l'opulento patrimonio che si dice maledetto, ma anche per gli orripilanti e terribili segreti che abitano e governano la Casa degli Usher. Rix, in preda a un vortice d'incubi ancestrali, sarà costretto a scatenare tutti gli atroci e oscuri poteri degli Usher e ad affrontare una volta per tutte la più tetra delle realtà: non solo chi egli è... ma cosa è.

"Nell'accumularsi continuo di rivelazioni e orrori di questo notevole omaggio a Poe e alla sua mitologia e poetica (ma anche romanzo pacifista contro l'industria delle armi), orchestrato da McCammon con la perizia di un musicista di cacofonie del terrore esaltanti e nauseabonde, si giunge al climax finale, davvero sorprendente, con la sensazione di precipitare in una dimensione di spavento che rimanda in molti suoi spunti a Roger Corman"

di Federico Ercole tratto da Il Manifesto del 18/08/09, p. 12

casa editrice Gargoyle Books: http://www.gargoylebooks.it/site/

martedì 11 agosto 2009

Il libro del giorno: Il potere del cane di Don Winslow (Einaudi)

Art Keller è un poliziotto ambizioso, con una mentalità da crociato, deciso a combattere in prima fila la guerra che gli Stati Uniti hanno lanciato contro il traffico internazionale di droga. Miguel Angel Barrera è il boss della Federación, il cartello che riunisce tutti i narcos messicani, e i suoi nipoti, Adàn e Raùl, smaniano all'idea di ereditarne l'impero. Nora Hayden, dopo un'adolescenza complicata, è diventata una prostituta d'alto bordo, sempre in bilico tra il cinismo più spinto e un insolito senso morale. Padre Parada è un sacerdote nato e cresciuto in mezzo al popolo, potente quanto incorruttibile. Sean Callan è un ragazzo irlandese di Hell's Kitchen che si è trasformato quasi per caso in un killer spietato, al soldo della mafia. Sono tutti, in modo diverso, coinvolti nel mondo feroce del narcotraffico messicano: una guerra senza esclusione di colpi, che coinvolge sicari senza scrupoli e politicanti corrotti, i servizi segreti americani e la mafia, tra inganni, tradimenti, vendette spietate. Una guerra dove non esiste innocenza possibile, e dove è sempre in agguato, pronto a esplodere, il male assoluto: quella demoniaca crudeltà di uomini e cose cui una millenaria tradizione ha saputo dare un solo nome, evocativo quanto misterioso. Il potere del cane.

"Dopo anni di mera buona scrittura e grande capacità di costruire trame su nulla di interessante o i soliti seriale killer che stavano incrinando il rapporto con il pubblico europeo ormai stanco del puro intrattenimento arriva un romanzo geniale che rimmarrà comunque nella storia e nella memoria dei lettori"

di Massimo Carlotto tratto da Il Manifesto del 11/08/09, p. 3

casa editrice Einaudi: http://www.einaudi.it/


Il potere del cane di Don Winslow
2009, 714 p., Einaudi (collana Einaudi. Stile libero big)

martedì 4 agosto 2009

Il libro del giorno: Biopolitica, bioeconomia e processi di soggettivazione (Quodlibet) A cura di Adalgiso Amendola, Laura Bazzicalupo, Federico Chicc

Negli ultimi anni ha conquistato una decisa centralità, nel dibattito delle idee, il paradigma biopolitico: un paradigma aperto, attraversato da numerose e differenziate interpretazioni, unito dalla convinzione che la vita è diventata, o va diventando, diretto oggetto delle pratiche e delle strategie politiche, oltre le mediazioni classiche offerte dalla tradizione moderna. Filosofi, economisti, sociologi e giuristi, che hanno incrociato in vario modo questo paradigma, hanno confrontato i loro percorsi durante un seminario di studi di cui questo volume sviluppa i temi.
Le quattro sezioni del libro («Crisi del lessico politico-giuridico. Tra codice della norma e codice del governo», «Alienazione e nuove pratiche di oggettivazione del vivente», «Assoggettamento/soggettivazione. Il governo delle vite» e «Democrazia radicale e sfera pubblica. Nuove forme di agire politico») forniscono, più che un percorso lineare e predeterminato, una sorta di cartografia dei luoghi problematici e degli interrogativi aperti che gli approcci biopolitico e bioeconomico cercano oggi di affrontare.

Contributi di Elena Acuti, Adalgiso Amendola, Renata Badii, Giorgio Barberis, Laura Bazzicalupo, Lorenzo Bernini, Marco Bontempi, Vando Borghi, Michele Cammelli, Federico Chicchi, Sandro Chignola, Roberto Ciccarelli, Massimo De Carolis, Lelio Demichelis, Graziella Durante, Olivia Guaraldo, Claudia Landolfi, Maria Laura Lanzillo, Thomas Lemke, Emanuele Leonardi, Sandro Luce, Christian Marazzi, Costanza Margiotta, Ottavio Marzocca, Sandro Mezzadra, Luigi Pannarale, Marco Revelli, Andrea Russo, Anna Simone, Elettra Stimilli, Antonio Tucci, Salvo Vaccaro, Tommaso Vitale.

"Che significato politico ha una riflessione sulla biopolitica, la bioeconomia e i processi di soggetivazione in un'epoca segnata dalla crisi economica? E'questa la principale chiave di lettura per la raccolta di saggi curati da Adalgiso Amendola, Laura Bazzicalupo, Federico Chicchi e Antonio Tucci. Il punto di partenza di tutti gli autori è la crisi del lessico politico-giuridico classico, il punto di arrivo vorrebbe essere una riflessione sulle nuove forme d'agire poltico"

di Stefano Lucarelli tratto da Il Manifesto del 4/08/09, p. 12

casa editrice Quodlibet: http://www.quodlibet.it/

Biopolitica, bioeconomia e processi di soggettivazione (Quodlibet)
A cura di Adalgiso Amendola, Laura Bazzicalupo, Federico Chicchi, Antonio Tucci

martedì 30 giugno 2009

Il libro del giorno: Né Dio né Genoma. Per una nuova teoria dell'ereditarietà di Jean-Jacques Kupiec e Pierre Sonigo (Eleuthera)

Che cos'è una specie? Come comprendere l'obesità o il cancro? I progressi della biologia molecolare ci hanno convinto che, al pari di un creatore onnipotente, il genoma costruisce l'organismo e ne costituisce la spiegazione ultima. Ma per vivere gli animali hanno bisogno più di nutrimento che di informazione. Allo stesso modo, le cellule non sono governate da segnali ma dalla materia. Due ricercatori di fama internazionale mostrano qui che, dalla molecola all'essere umano, passando per le cellule e i virus, la vita si basa su interazioni libere guidate dalla selezione naturale e non sulla dittatura di un dio-programma inscritto nel DNA. Noi non siamo né il centro né la finalità del nostro organismo, ma solamente una società decentrata di cellule

"Secondo gli autori, la minaccia materialistica rappresentata dal darwinismo è stata disinnescata dagli scienziati stessi: le moderne biotecnologie hanno reintrodotto, seppur in altre forme, l'antropocentrismo e i preconcetti di cui la scienza sembrava essersi sbarazzata. (...) Secondo i due studiosi francesi, dunque, l'identificazione della persona con il suo codice genetico non ha reali conferme scientifiche e dipende piuttosto dalla necessità culturale tutta conservatrice di salvare l'individuo come fondamento indivisibile"

di Andrea Capocci tratto da Il Manifesto del 30/06/2009, p. 12

casa editrice Eleuthera: http://www.eleuthera.it/

Né Dio né Genoma. Per una nuova teoria dell'ereditarietà
di Jean-Jacques Kupiec e Pierre Sonigo 2009, 230 p., ill., Eleuthera

domenica 14 giugno 2009

Il libro del giorno: Cinafrica. Pechino alla conquista del continente nero di Michel Serge e Beuret Michel (il Saggiatore)

In cerca di petrolio e materie prime per nutrire un'espansione inarrestabile, Pechino si è lanciata alla conquista dell'Africa, che attendeva da troppo tempo una rinascita postcoloniale. E per i cinquecentomila cinesi che vi si sono riversati il continente nero è la promessa di un Far West del ventunesimo secolo. Alcuni hanno già fatto fortuna, altri vendono ancora paccottiglia ai bordi delle strade infuocate dei paesi più poveri del mondo. Per gli africani è forse l'evento più importante dei loro quarant'anni d'indipendenza. I cinesi non assomigliano agli ex coloni. Seducono i popoli perché costruiscono strade, dighe e ospedali, e i dittatori perché non parlano di democrazia o trasparenza. Lungo le ferrovie dell'Angola, nelle foreste del Congo e nei karaoke in Nigeria, Serge Michel e Michel Beuret, insieme al fotografo Paolo Woods, hanno percorso quindici paesi sulle tracce dei cinesi arrivati in Africa e di un nuovo mondo abitato da imprenditori pionieri e lavoratori sfruttati, da progresso e contraddizioni. Dalle campagne impoverite nel cuore della Cina alle poltrone in cuoio dei ministri africani, gli autori ci raccontano l'avventura dei cinesi partiti per costruire, produrre e investire in una terra che per l'Occidente è ormai condannata a ricevere solo aiuti umanitari.

"(...) Cinafrica, Pechino alla conquista del continente nero, un lunghissimo reportage frutto di due anni di viaggi in quindici paesi africani, sulle orme di una presenza, quella cinese, che continua a crescere,provocando inquietudini, dubbi e polemiche, ma che sta davvero cambiando il tracciato della storia nel continente nero!"

Angela Pascucci tratto da Il Manifesto del 14/06/09 p. 12

casa editrice Il Saggiatore: www.saggiatore.it

Cinafrica. Pechino alla conquista del continente nero di Michel Serge e Beuret Michel, 2009, 234 p., Il Saggiatore (collana La cultura)

martedì 9 giugno 2009

Il libro del giorno: La quinta Repubblica. Da De Gaulle a Sarkozy di Umberto Coldagelli (Donzelli)

Al compimento dei suoi primi cinquant'anni (1958-2008), la quinta Repubblica francese sembra longeva, se confrontata alla quindicina di regimi politici che l'hanno preceduta, dalla Rivoluzione francese in poi. Si tratta di un sistema politico del tutto singolare nel panorama istituzionale delle democrazie occidentali, imperniato com'è intorno alla figura di un presidente tanto onnipotente quanto irresponsabile di fronte alla rappresentanza nazionale, che trae la sua legittimità dall'elezione popolare diretta, introdotta del resto tardivamente in una costituzione che invece delinea un sistema parlamentare, sia pure con forti poteri del governo. Il libro segue l'evoluzione istituzionale della quinta Repubblica, focalizzando la sua definitiva consacrazione con l'avvento della sinistra al potere, realizzato da Mitterrand nel 1981, ed evidenziando la sua interazione con i processi evolutivi della società, dell'economia, della cultura francesi. Processi che in gran parte si riassumono anche in Francia in un depotenziamento della politica: crisi dello Stato-nazione, dello Stato sociale, della rappresentanza, dei partiti, dei sindacati; incontrollabile spontaneità dei movimenti sociali, spettacolare personalizzazione della competizione, non di rado foriera di scandali e malcostume. Il libro si chiude con l'esame critico del progetto di riforma costituzionale preparato su incarico del presidente Sarkozy dal Comitato Balladur approvato nel luglio del 2008.

"Chi legge, per vizio congenito o per virus introitato da bambino e ha trasfromato magari in mestiere il vizio o il morbo, quando arriva alle ultime pagine di un bel libro può indisporsi nel doversene congedare. La lettura della Quinta Repubblica da De Gaulle a Sarkozy di Umberto Coldagelli mi ha addirittura irritato: avrei voluto scriverlo io. Lungi dal separare la descrizione delle peculiarità che caratterizzano le singole istituzioni dalle vicende che si sono succedute via via che il regime si andava costruendo, definendo, modulando, consolidando nella sua conformazione, l'autore connette le une alle altre, ne fa vivere le contraddizioni, ne spiega le matrici non solo culturali (...)"

di Gianni Ferrara tratto da Il Manifesto del 9/06/09, p. 12

casa editrice Donzelli: http://www.donzelli.it/

La quinta Repubblica. Da De Gaulle a Sarkozy.
L'evoluzione di un presidenzialismo extra-costituzionale di Umberto Coldagelli
2009, V-184 p., Donzelli (collana Saggi.Storia e scienze sociali)

giovedì 4 giugno 2009

Il libro del giorno: Nomi, cose, città. Viaggio nell'Italia che compra di Arnaldo Greco (Fandango)

Italia 2009. Nonostante la crisi l'italiano medio è ancora un consumatore da primato. Compra e vende, spesso, senza avere i soldi per farlo. Attraverso otto reportage dallo sguardo lieve e ironico Greco racconta questo aspetto del paese impazzito. Un viaggio con il quale scopriamo tic, mode, novità, luoghi assurdi e manie, ma anche lati meno illuminanti del nuovo consumismo. Un incredibile centro commerciale del napoletano, Vulcano Buono, che si pone di far concorrenza al Vulcano cattivo, le boutique dell'alta cucina e i mercati di quartiere del milanese. Cosa comprano gli italiani appena superato il confine di Austria e Slovenia, i mercati di una cittadina di provincia dopo l'arrivo delle badanti, quali prodotti scegliamo per i neonati e come, appena nato, un neonato diventi un consumatore, la spesa su internet, la corsa isterica al cibo "che fa bene", l'Italia del tempo libero e i suoi mille Festival. Tra un bordello sloveno, una bancarella di frutta sudamericana nel centro di Milano, un felice reparto di neonatologia e la casa di una vecchietta che vive con la sua ucraina, storie dall'Italia di oggi che compra, cambia abitudini, ma non si arrende.

"Anche durante l'attuale gravissima crisi economica il mondo dei consumi si presenta come una realtà articolata e vitale, che si presta a essere descritta nei suoi aspetti più caratteristici. Seguendo l'esempio di tanti scrittori del passato, si cimenta in questa impresa nel suo libro d'esordio Nomi, cose, città anche il giovane Arnaldo Greco, autore di diversi racconti usciti sulla rivista Nuovi Argomenti. La descrizione di Greco è particolarmente ricca, e spazia dai centri commerciali dell'area napoletana ai consumi degli italiani che da Gorizia vanno a fare compere oltre confine, dalle spese delle badanti ai giochi d'azzardo, dal commercio elettronico ai beni riservati ai neonati"

di Vanni Codeluppi tratto da Il Manifesto del 4/06/2009 p. 12

casa editrice Fandango: http://www.fandango.it/default.asp

Nomi, cose, città. Viaggio nell'Italia che compra di Arnaldo Greco
2009, 209 p., brossura, Editore Fandango Libri (collana Galleria Fandango)

mercoledì 29 aprile 2009

Il libro del giorno: Andrea Cortellessa, Libri Segreti (Le Lettere)

In questo libro Andrea Cortellessa riunisce una prima serie dei suoi numerosi sondaggi in una tradizione aurea e al tempo stesso segreta della prosa italiana novecentesca, quella critica prodotta dagli scrittori in proprio (poeti come Montale, Fortini e Zanzotto, Giuliani e Sanguineti; narratori come Savinio e Landolfi, Gadda e Calvino, Manganelli e Celati): che, oltre a celare spesso in questa produzione apparentemente “minore” e laterale pagine invece cruciali dei loro rispettivi “libri segreti”, hanno di pari passo offerto capitoli decisivi nella storia della critica novecentesca. In un momento in cui sembra che si faccia a gara nel denunciare malumori, sconcerti e disincanti, rileggere questa produzione può concretamente indicarci linee di ricerca – «fantasie di avvicinamento», per dirla con Zanzotto – tali da almeno approssimarci alla particolare «realtà», tutta tangibile ed esperibile, della letteratura. Perchè se è vero che, come sempre Contini ha insegnato, lo stile non è altro che «il modo che un autore ha di conoscere le cose», si rivela esercizio quanto mai istruttivo capire con quale “stile” questi nostri maestri hanno riconosciuto i loro, di maestri: così lasciandoceli in eredità.

casa editrice Le Lettere: http://www.lelettere.it/site/home.asp

" Quale sia il Libro Segreto di Andrea Cortellessa (che Libri segreti intitola appunto la sua ultima impresa saggistica) è possibile intuirlo dalla sintassi dei capitoli che la intramano. Qui non è tanto questione di filologia e di dottrina, perchè la capienza dello sguardo e l'ampiezza del riscontro bibliografici hanno, come sempre nei lavori di Cortellessa, qualcosa di spettacolare (...)"

di Massimo Raffaeli da Il Manifesto
p. 14 del 29/04/09

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