
Gli duole il braccio destro come un ramo
che sempre gema sotto la tempesta
è un attrito sottile ma costante
che gli contorna il corpo in-abitato.
All'alba il male serve da richiamo
("vedi? Sei solo nella stanza desta");
braccio piegato sotto il fianco ansante,
arto fantasma - e forte avvinghiato.
Tracciare ogni parola è un tormento
che scorre il polso e i nervi accavallati,
ma egli ha appreso da ciò l'accoglimento
e rende omaggio timido al dolore:
il braccio e lui sono adesso alleati
e da ogni suo dito cresce un fiore.
Abbasso la schiavitù del braccio destro! (F.T. Marinetti)
Paolo Valesio, Avventure dell'uomo e del figlio (Caramanica editore), p. 70