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mercoledì 30 settembre 2009

Anteprima: "Non dire madre" di Dora Albanese (Hacca edizioni) l'8 ottobre in libreria. Presentazione di Andrea Di Consoli

L'8 ottobre uscirà in libreria Non dire madre (Hacca edizioni), il libro di racconti di Dora Albanese, giovane scrittrice del Sud, al suo esordio narrativo. Attraverso il topos della maternità, Dora Albanese racconta tre metamorfosi sociali e culturali del Sud postbellico: la dura maternità della Lucania “interna”, ancora legata a feroci e dolcissimi stili contadini; la frustrata maternità piccoloborghese di una Matera “piana”, dimentica della superba e misera civiltà dei Sassi; e, infine, la maternità delle nuove generazioni, sospese tra “ritorni al passato”, fastidi per un benessere di facciata, e goffi e ostinati tentativi di abbracciare il mondo, magari attraverso un altro topos di questo libro, quello dell’emigrazione. In Non dire madre il tema della maternità e della femminilità è ossessivamente indagato e sviscerato con franchezza, senza abbellimenti estetici e senza indulgenze; anzi, le donne di questo libro sono sempre colte in un estremo momento di quotidianità scoperta, finanche di buffa sciatteria. A Dora Albanese interessa il trucco che si scioglie sul viso, l’odore immediato della carne e della placenta, la calata delle maschere, l’emergere impietoso delle paure, delle viltà, dei sentimenti più immediati, senza temere né la crudeltà né il sentimentalismo – dilagante attitudine, quest’ultima, di un Sud che, a furia di recitare, ha pure imparato a recitare i sentimenti. Matera non è una città di scrittori, perché il dolore – tutto il dolore che si prova – è già lì, nei Sassi. Solo una giovane scrittrice nata nel 1985 nella periferia di Matera, “sospesa” tra vecchie suggestioni, oblii riusciti e ambizioni nuove, poteva provare a raccontare Matera proprio da punti di vista marginali e privi di saturazione narrativa: Stigliano, il paese di origine della nonna, la desertica periferia di Matera Nord, il piccolo esilio romano. Ecco cos’è il mondo, il Sud, la Matera di Dora Albanese: ragazze che imparano a diventare madri, ragazzi che provano a diventare donne, donne adulte che cadono sugli avanzi della propria pelle stanca, nonne che ricordano antichi aborti, donne che spiano uomini sui balconi; insomma, un mondo di persone semplici, combattute tra prove difficili e fallimenti, tra tentativi di emergere e crolli nervosi e nostalgici. Con una lingua sospesa tra oralità e letterarietà, continuamente scossa da innalzamenti lirici e da velocizzazioni quasi automatiche, Non dire madre è un libro sul diventare grandi in assenza di grandezza; è un libro, cioè, sulla condanna e, al contempo, sull’impossibilità di essere “normali”; un libro, infine, sulla grigia miseria umana, ma anche sul dovere di rifondare la vita, di rinominarla, rimescolarla, riacciuffarla, magari sul binario morto dei nonni.

Dora Albanese è nata a Matera nel 1985. Ha pubblicato racconti e articoli su riviste e quotidiani. Dal 2004 vive a Roma, dove studia antropologia. Questo è il suo primo libro.

Il libro sarà presentato in anteprima a Roma presso la "Libreria Rinascita" il giorno 20 ottobre 2009 (martedì) alle ore 18.30. Presenteranno il libro gli scrittori Errico Buonanno, Gianfranco Franchi e Renzo Paris. Sarà presente l'autrice.
La libreria Rinascita si tova in via Prospero Alpino, 48 (Garbatella).

mercoledì 27 maggio 2009

Il gregario di Paolo Mascheri (Minimum Fax) al Tuma's bar di Roma

Ventotto anni, una laurea per ereditare controvoglia la professione del padre, il protagonista di questo romanzo conduce un’esistenza fatta di giornate identiche a se stesse. Ha un lavoro e uno stipendio sicuri. È fidanzato con una ragazza che gli garantisce stabilità emotiva e una soddisfacente routine sessuale. Ha abbandonato da tempo le velleità artistiche giovanili.
Una vita normale in un’opulenta città della provincia cronica che tuttavia sembra aver riempito lentamente il protagonista di frustrazioni e cupo malessere. E anche quando proverà a dare una svolta alla propria vita e a emanciparsi da tutto ciò che gli impedisce di diventare adulto (il rapporto fatto di conflitti e amore viscerale con il padre, la stanca relazione con la fidanzata) il protagonista si troverà faccia a faccia con una realtà cinica e miserabile: l’Italia di questi anni.
Ambientato in una Toscana lontana dallo stereotipo del Chiantishire da cartolina, pullulante invece di capannoni industriali, outlet, locali equivoci e ragazze dell’est che inseguono voracemente il benessere, Il gregario è un romanzo sul declino italiano ma anche una profonda riflessione sul devastante e struggente legame tra un padre e un figlio.

giovedì 28 maggio 2009 - Start: h. 20.00
Tuma's bar, via dei Sabelli, 17, Roma, Italy
Intervengono, Gianfranco Franchi, Antonio Veneziani e Andrea Di Consoli


"Pochi scrittori avevano narrato l'impotenza grigia di un'Italia esausta e incarognita, con una prosa così essenziale".

Filippo La Porta
- XL di Repubblica

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