
Condotta su vari temi, questa raccolta parte da un dialogo con la madre scomparsa e si conclude con la cronaca di un breve viaggio per mare, dove l'autore riflette su una sorta di strana coincidenza tra la teoria astrofisica dei buchi neri e il racconto "Una discesa nel Maelstrom" di Edgar Allan Poe. Nelle parti centrali, meditazioni liriche sugli affetti e sull'amore, sul riaffiorare di immagini dalla memoria, sulla presenza viva eppure mutata degli oggetti nel nostro tempo.
"Parte con un potente capitolo autobiografico
Vite pulviscolari, la nuova raccolta di poesie di Maurizio Cucchi: la madre morta, il ricordo, lo struggimento del distacco; ma anche il rintocco cupo del nuovo disgregarsi di un'identità forse appena ricomposta in
Per un secondo o un secolo (2003) sotto il segno di un'orgogliosa autoironia. Le
vite pulviscolari e
ignote, che fanno sentire la propria labile presenza da un passato remotissimo inopinatamente ripropostosi, si riverberano nello smarrimento definitivo di un soggetto ormai sull'orlo del
Maelstrom, che dispera di potersi attribuire un valore, appunto, non pulviscolare"
di
Stefano Giovanardi tratto da
Almanacco dei libri de
La Repubblica del 13/06/09, p. 40
casa editrice Mondadori: http://www.librimondadori.it/web/mondadori/homeVite pulviscolari di Maurizio Cucchi
2009, 105 p., brossura, Mondadori(collana Lo specchio)