Venerdì 19 giugno, alle 18,30, nel Teatrino del Convitto Palmieri, Piazzetta Carducci a Lecce, Glocal Editrice con la Libreria Palmieri, la Biblioteca Provinciale “N. Bernardini” e il presidio del libro Fondo Verri presentano Giornali e Democrazia, libro scritto da Beppe Lopez, primo direttore del Quotidiano di Lecce, Brindisi e Taranto. Analisi del degrado dell'informazione in Italia partendo dallo "spartiacque" della fine degli anni Settanta e dalla vicenda-metafora del primo quotidiano locale moderno e popolare: il Quotidiano di Lecce.
Ne discutono con l'autore: Giovanni Pellegrino, Donato Valli, Marcello Strazzeri. Previsti i saluti del sindaco di Lecce Paolo Perrone, del direttore del “Nuovo Quotidiano di Puglia” Giancarlo Minicucci e del direttore della Biblioteca Provinciale Alessandro Laporta. Interverrà, con vignette disegnate nel corso della serata, Nico Pillinini.
Il Quotidiano di Brindisi, Lecce e Taranto nacque esattamente trent’anni fa, il 6 giugno 1979. E costituì, per una serie di ragioni, un punto di riferimento innovativo a livello nazionale e non solo sul piano meramente giornalistico. Nacque, si insediò e fu interrotto: come successe, in generale, al processo di democratizzazione e di socializzazione avviato e stroncato in quegli anni in Italia.
Da quello spartiacque della vita nazionale nasce il processo di restaurazione e di omologazione di cui il degrado che vivono oggi la nostra democrazia e la nostra informazione è il frutto maturo. Con questo suo libro, Beppe Lopez (che ha attraversato - da giovanissimo pubblicista, da cronista politico, da direttore di giornali e di agenzia, e infine da abile narratore e saggista - quasi mezzo secolo di storia italiana) racconta dunque una vicenda-metafora, che intreccia protagonisti e questioni cruciali per capire il passato e il presente dell’informazione e della democrazia nel nostro Paese: la Repubblica, l’assassinio di Moro e la fine del compromesso storico, il craxismo, la degenerazione della “sinistra socialista” in “sinistra ferroviaria”, Carlo Caracciolo, Paese Sera, il caso-D’Urso, Tangentopoli, la fine della cosiddetta “Prima Repubblica”, le provvidenze per l’editoria, La Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe Gorjux, Giuseppe Romanazzi, Francesco Gaetano Caltagirone e le grandi conglomerate editorial-finanziarie…
Fondo Verri
Presidio del libro di Lecce
Via Santa Maria del Paradiso 8, 73100 Lecce
tel.fax: 0832 304522
marinoma8@fondoverri.191.it
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martedì 16 giugno 2009
Beppe Lopez e il suo Giornali e Democrazia (Glocal editrice) venerdì a Lecce nel Teatrino del Convitto Palmieri
martedì 26 maggio 2009
I bruchi ovvero il ragazzo in fondo al mare di Giovanni Bernardini (Manni editore, collana Pretesti)
La crisi che colpisce tutta l’Europa dopo la prima guerra mondiale, mostra i suoi effetti ancora più devastanti in Italia. Una guerra di quattro anni, con oltre 600.000 morti, provoca contraccolpi economici, sociali e morali, a cui si sommano risentimenti e rancori, diffusi un po’ in tutti gli strati della popolazione. Serpeggia un generale senso di delusione e molto più spesso di rabbia per l’inconsistenza di tutti quei benefici che si credeva sarebbero stati raggiunti con la vittoria. Questo è il contesto storico, da cui parte il romanzo di Giovanni Bernardini dall’emblematico titolo “I bruchi ovvero Il ragazzo in fondo al mare”(Manni editore, collana Pretesti). Il protagonista principale, Anselmo, nato in un venerdì 13 alle 13, racconta la sua vita, e la storia della sua famiglia negli anni più bui della storia della nostra nazione: l’ascesa al potere di Mussolini e l’ingresso in guerra dell’Italia. Ma le vicende storiche sono solo unno splendido ornamento alla ancora più splendida narrazione di come un bambino diventi prima ragazzo e poi uomo. E così con grande eleganza e magistrale padronanza di uno stile inconfondibile, il lettore partecipa delle gioie e dei dolori della vita di Anselmo, che si sviluppa sotto i suoi occhi: dalle prime esperienze amorose nelle case di tolleranza, alla vita universitaria, agli orrori della trincea, sino al baratro della follia. Un ventennio di storia italiana visti attraverso gli occhi di questo novello Forrest Gump, dal grande cuore, che narra della sua infanzia, della sua Pescara, del suo rapporto con parenti ed amici, della guerra, ma soprattutto che racconta di un’amore smisurato per la vita e per le donne. E i bruchi allora? Un’inquietante citazione del grande Antonio Galateo, introduce il lettore ad un mistero che si cela tra le pagine di quest’opera: “ Produce questa contrada i bruchi… che col solo tatto corrompono ogni cosa, divorano tutto, tutto devastano a guisa di un nemico vincitore”. Si tratta di un romanzo che senza alcun dubbio può essere colto come una magistrale satira del regime fascista, visto dagli occhi dell’autore come grottesco e irreale. Scrive nell’Introduzione Donato Valli: “È come se il pensiero, trasformatosi in scrittura, designasse una fedeltà troppo umana per poter invadere il guscio del surreale. Così il fatto rimane fatto in se stesso, puro nella sua essenzialità, rinsaldato da un tale impegno di fedeltà da sorpassare l’amore della scrittura in sé e traboccare nel piacevole eden d’una sognata surrealtà.”, Ma la bellezza di questo lavoro di Bernardini, forse uno tra i migliori rappresentanti di quella letteratura contemporanea salentina esportabile e apprezzabile anche dalla critica nazionale, sta nel costruire e ricostruire frammenti di memoria, di vita che ci appartengono in maniera totale assoluta, e non solo per i riferimenti storico-culturali che nelle pagine di questo libro si respirano. Vi consiglio caldamente di acquistarlo e leggerlo, perché Bernardini è un autore completo, che riesce a parlare al cuore, e che soprattutto ci lascia a bocca aperta quando in pochi tratti di penna delinea personaggi, storie, vicende, sentimenti … e questo lo può fare solo un grande scrittore!
Giovanni Bernardini, nato a Pescara, dal dopoguerra opera nel Salento, dove vive a Monteroni di Lecce. Ha pubblicato narrativa, poesia, saggistica e, con Manni, le prose Il bivio e le parole (1989) e i volumi di versi Emblema e metafora (1988) e Nel mistero del tempo (2005).
Giovanni Bernardini, nato a Pescara, dal dopoguerra opera nel Salento, dove vive a Monteroni di Lecce. Ha pubblicato narrativa, poesia, saggistica e, con Manni, le prose Il bivio e le parole (1989) e i volumi di versi Emblema e metafora (1988) e Nel mistero del tempo (2005).
venerdì 8 maggio 2009
Il libro del giorno: Donato Valli, Chiamami maestro. Vita e scrittura con Girolamo Comi (Manni editore)
Ci sono, in queste pagine, un maestro e un discepolo che diventa maestro. Attraverso il diario inedito di Girolamo Comi, fedelmente trascritto, Donato Valli rievoca lunghi anni da cui emergono nitide la figura del poeta che in tempi bui rapportava il Salento alla cultura italiana, e la storia di una generosa amicizia intellettuale.
Donato Valli - Dal 1951, quando iniziò su “L’Albero” di Comi, scrive di letteratura.
casa editrice Manni: http://www.mannieditori.it/index_x.asp
"Come una confessione, come un omaggio sentito e commosso, come una lettera “pubblica” al proprio maestro, il testo di Donato Valli ritrae Girolamo Comi in tutta la sua forza: “Quel che m’innamorava m’innamora”, scriveva quest’ultimo negli anni della vecchiaia, eterno fanciullo e poeta".
di Alessandra Guareschi
da QuiSalento, maggio 2009, p. 52
Donato Valli, Chiamami maestro. Vita e scrittura con Girolamo Comi
104 pagine - € 13,00 - ISBN: 978-88-6266-128-7
Donato Valli - Dal 1951, quando iniziò su “L’Albero” di Comi, scrive di letteratura.
casa editrice Manni: http://www.mannieditori.it/index_x.asp
"Come una confessione, come un omaggio sentito e commosso, come una lettera “pubblica” al proprio maestro, il testo di Donato Valli ritrae Girolamo Comi in tutta la sua forza: “Quel che m’innamorava m’innamora”, scriveva quest’ultimo negli anni della vecchiaia, eterno fanciullo e poeta".
di Alessandra Guareschi
da QuiSalento, maggio 2009, p. 52
Donato Valli, Chiamami maestro. Vita e scrittura con Girolamo Comi
104 pagine - € 13,00 - ISBN: 978-88-6266-128-7
sabato 21 febbraio 2009
Il Bardo ... una casa editrice al femminile a cura di Paola Valentino, Anastasia Leo, Ludovica Leo
“Il Bardo” nasce nel 1991 dalla necessità di far conoscere la storia e la cultura salentina. Il primo numero esce nel settembre di quello stesso anno, contiene pochi articoli e qualche poesia. Non si può certo definire un bel giornale, però ha attirato la curiosità di alcuni storici salentini. Infatti, dal secondo numero, pubblicato nel dicembre dello stesso anno, inizia la collaborazione con grandi firme della cultura salentina: Giancarlo Vallone, Cosimo Franco, Giovanni Cosi, Fernando Verdesca, Mario Cazzato, Alvaro Ancora, Arturo Alessandri, Vittorio Zacchino, Antonio De Meo, Alessandro Laporta, Gino Pisanò, Giovanni Greco, Ennio Bonea, Donato Valli, Luigi Manni, Mario Marti, Elio Paiano, Antonio Faita, Paolo Vincenti, Maurizio Nocera e tanti altri, che a titolo gratuito, hanno dato la loro collaborazione per la realizzazione di questi “fogli di culture”. Nel novembre 1995, nasce “Allestimento – Prove di scrittura-“ fortemente voluto dal direttore editoriale Maurizio Leo, il quale annovera tra i suoi collaboratori i nomi più conosciuti del panorama poetico salentino, come Carlo Alberto Augieri, Stefano Donno, Walter Vergallo, Pierpaolo De Giorgi, Arrigo Colombo, Giuseppe Conte, Antonio Errico, Nicola De Donno, Anna Maria De Benedittis Presicce, Pierlugi Mele, Antonio Iaccarino, Salvatore Caliolo, Vito Antonio Conte, Carlo Stasi, Eugenio Giustizieri, Rossano Astremo, Massimo Manieri, Rosanna Gesualdo, Elio Coriano, nonché lo stesso Maurizio Leo e altri ancora. Sempre nel Novembre ’95, Caterina Gerardi inizia la sua collaborazione grafica fornendo le foto per la prima pagina de “Il Bardo“ e per “Allestimento “ .
Nel 1992 nasce la piccola casa editrice “I quaderni del Bardo” , paragonabile solo per qualità editoriale alle pubblicazioni di Vanni Scheiwiller. Non ha una distribuzione, né un catalogo, non ha un ufficio stampa, non ha un correttore di bozze, eppure fra i suoi 16 titoli troviamo nomi come Paolo Valesio, direttore del dipartimento di italianistica dell’università di Yale, di cui pubblica nel 1999 lo splendido “Anniversari” E ancora un inedito di Vittore Fiore “Nicola a Copertino” (2003), ha fatto ruotare attorno a sé nomi come Rina Durante, Massimo Melillo e Domenico Fazio. 5 i titoli che Maurizio Leo pubblica con “I Quaderni del Bardo”: “Dogmaginazione” (1992); “L’Albergo di latta” (1994); “Fobia” (1995); “non suona più il jukebox nell’appartamento di Allen” (1998); “Il bazar delle parole scomposte” (2002). Nel 1993 Vittorio Zacchino con “Religiosità e tradizione nelle poesie di San Giuseppe da Copertino”; nel 1996 Eleandro A. Buongiorno con “Varvara, Q6 – tra i pispilî del tempo”, Armando Giorgi con “Le pantere grigie”, Carlo Tundo con “Nequizia”. Nel 2000 Stefano Donno pubblica “Monologo - +” , mentre nel 2003 Giovanni Cosi edita “Sette lustri di vita lequilese”; ed ancora nel 2004 “Figli di vostro padre uccidete” di Maurizio Nocera e “Dolorosa impotenza del mestiere delle parole” di Elio Coriano. Nel 2000 viene pubblicata “Absentia” piccola antologia che raccoglie i contributi, di quanti sono in prima linea sul piano poetico, a diretto contatto con un pubblico, quello dei pub, molto spesso non sempre disposto all’ascolto. Hanno scritto per questo volume: Stefano Donno, Maurizio Nocera, Elio Coriano, Rosanna Gesualdo, Mauro Marino, Piero Rapanà, Antonio Tarsi, Massimiliano Manieri, Antimo Margiotta e Maurizio Leo.
IL BARDO
Via Regina Isabella, 2/D
73043 Copertino (LE)
Info: foglidiculture@libero.it
Nel 1992 nasce la piccola casa editrice “I quaderni del Bardo” , paragonabile solo per qualità editoriale alle pubblicazioni di Vanni Scheiwiller. Non ha una distribuzione, né un catalogo, non ha un ufficio stampa, non ha un correttore di bozze, eppure fra i suoi 16 titoli troviamo nomi come Paolo Valesio, direttore del dipartimento di italianistica dell’università di Yale, di cui pubblica nel 1999 lo splendido “Anniversari” E ancora un inedito di Vittore Fiore “Nicola a Copertino” (2003), ha fatto ruotare attorno a sé nomi come Rina Durante, Massimo Melillo e Domenico Fazio. 5 i titoli che Maurizio Leo pubblica con “I Quaderni del Bardo”: “Dogmaginazione” (1992); “L’Albergo di latta” (1994); “Fobia” (1995); “non suona più il jukebox nell’appartamento di Allen” (1998); “Il bazar delle parole scomposte” (2002). Nel 1993 Vittorio Zacchino con “Religiosità e tradizione nelle poesie di San Giuseppe da Copertino”; nel 1996 Eleandro A. Buongiorno con “Varvara, Q6 – tra i pispilî del tempo”, Armando Giorgi con “Le pantere grigie”, Carlo Tundo con “Nequizia”. Nel 2000 Stefano Donno pubblica “Monologo - +” , mentre nel 2003 Giovanni Cosi edita “Sette lustri di vita lequilese”; ed ancora nel 2004 “Figli di vostro padre uccidete” di Maurizio Nocera e “Dolorosa impotenza del mestiere delle parole” di Elio Coriano. Nel 2000 viene pubblicata “Absentia” piccola antologia che raccoglie i contributi, di quanti sono in prima linea sul piano poetico, a diretto contatto con un pubblico, quello dei pub, molto spesso non sempre disposto all’ascolto. Hanno scritto per questo volume: Stefano Donno, Maurizio Nocera, Elio Coriano, Rosanna Gesualdo, Mauro Marino, Piero Rapanà, Antonio Tarsi, Massimiliano Manieri, Antimo Margiotta e Maurizio Leo.
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