Manhattan, 2022. Una coppia è in volo verso New York, di ritorno dalla
loro prima vacanza dopo la pandemia. In città, in un appartamento
nell'East Side, li aspettano tre loro amici per guardare tutti insieme
il Super Bowl: una professoressa di fisica in pensione, suo marito e un
suo ex studente geniale e visionario. Una scena come tante, un quadro di
ritrovata normalità. Poi, all'improvviso, non annunciato, misterioso:
il silenzio. Tutta la tecnologia digitale ammutolisce. Internet tace. I
tweet, i post, i bot spariscono. Gli schermi, tutti gli schermi, che
come fantasmi ci circondano ogni momento della nostra esistenza,
diventano neri. Le luci si spengono, un black-out avvolge nelle tenebre
la città (o il mondo intero? Del resto come fare a saperlo?) L'aereo è
costretto a un atterraggio di fortuna. E addio Super Bowl. Cosa sta
succedendo? È l'inizio di una guerra, o la prima ondata di un attacco
terroristico? Un incidente? O è il collasso della tecnologia su se
stessa, sotto il proprio tirannico peso? È l'apparizione di un buco
nero, l'aprirsi di una piega dello spazio e del tempo in cui le nostre
vite scivolano inesorabilmente? Di certo c'è questo: era dai tempi di
"Rumore bianco" che Don DeLillo non ci ricordava con tanta accecante
precisione che viviamo, disperati e felici, in un mondo delilliano.