In questo libro, destinato esclusivamente ai preti e ai diaconi, noi abbiamo tentato di raccogliere ciò che sarebbe pericoloso ignorassero i sarcerdoti, esercenti il ministero della confessione, e ciò che non può essere spiegato negli atti pubblici dei seminarii, nè confidato indistintamente a giovani alunni senza peccare di indecenza." Così inizia questo "Manuale dei confessori" che "...si svolge intorno al VI comandamento del Decalogo e ai doveri matrimoniali, e contiene una quantità di questioni di pratica quotidiana che non di rado lasciano indecisi e inquieti i più dotti confessori, i quali non le han mai finora trovate esposte e discusse con ordine e lucidità [...] Perciò abbiamo stimato far cosa utile ai giovani preti e ai diaconi il trattare dei peccati contro la castità e dei mutui doveri degli sposi..." L'opera è la traduzione in italiano dell'originale latino fatta da Osvaldo Gnocchi Viani (1837-1917) eclettico mazziniano e garibaldino, nonchè attivo educatore socialista dalle pagine de la "Plebe", fondatore delle Camere del Lavoro, della Società Umanitaria di Milano e dell'Università Popolare.
Jean-Baptiste Bouvier nacque a St. Charles-la-Forêt nel 1783 da umile famiglia. Dopo essersi dedicato nel tempo libero allo studio dei classici, sotto la direzione del suo parroco, entrò nel seminario di Angers. Ordinato sacerdote nel 1808 venne nominato professore di teologia presso il collegio di Château Gonthier e poi trasferito al seminario di Le Mans dove insegnò filosofia e teologia morale. Diventò vescovo di Le Mans nel 1834.