In un contesto particolare, come quello del XXI secolo, dove accanto a
posizioni scettiche legate a un’imperante secolarizzazione, resta viva
la speranza che la morte non sia la fine di tutto, l’idea di riprendere e
approfondire il tema della morte, in questo lavoro fatto da Mario
Contino, diventa non solo prezioso, ma addirittura coraggioso. Un
percorso graduale e fatto nei dovuti modi che partendo dal naturale
approccio scientifico alla morte, si immerge progressivamente
nell’incantevole e prezioso mondo della tradizione, un mondo spesso
denso di verità più di quanto noi stessi possiamo immaginare...
Estratto dalla prefazione del Prof. Lamanna Cosimo
Quando
mesi fa Mario mi chiese di scrivere una postfazione in merito al suo
ultimo saggio, a dire il vero, credevo stesse scherzando. Sì, la morte è
un tema che non sempre viene affrontato con leggerezza, in quanto
spesso assume dei connotati negativi per chi ci pensa. Qualcosa di
triste, qualcosa di doloroso. Una perdita. Morte che sottintende
sofferenza. “La morte umanizzata” si apre con un riferimento necessario
al tema della morte dal punto di vista puramente fisiologico e
biologico: il corpo esanime si raffredda, si irrigidisce, il sangue
ristagna e successivamente comincia a decomporsi. Tutto è destinato a
terminare per poi rinascere nuovamente in un ciclo infinito...
Estratto dalla potfazione della Dott.ssa Carbonara Pierangela
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