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lunedì 21 marzo 2011

Onnipotente di Michele Vaccari (Laurana editore)












“I cristiani io li conosco bene. Loro sì, che sono i peggiori. Voi rubate, uccidete, spacciate, violentate. Ma lo fate alla luce del sole. Loro sono uguali a voi, ma nascondono tutto. Proteggono la loro vera natura mandando avanti a rappresentarli il loro sosia: la morale. Fare la morale, ecco la loro maschera.”.
Santo Bustarelli è figlio di un politico italiano, di quelli che stanno sempre nell’ombra a tramare e di fatto detengono il governo del paese. Fin dai primi anni il padre progetta per Santo un grandioso futuro di potere., ma siccome, si sa, le cose di questo mondo passano, è meglio dedicarsi a quelle dell’altro: così il giovane Bustarelli entra in seminario e ne esce avido del potere dei poteri. Vale a dire il possesso dei beni della Chiesa e delle anime dei fedeli. Per raggiungere il papato - a questo infatti mira - tenta di scardinare dall’interno la Chiesa con una propaganda spregiudicata e la connivenza dei media. Conquista i giovani e le loro famiglie fondando le prime discoteche cristiane al mondo, le Disco Cristo, e fa prediche in diretta televisiva. Apparentemente è un moralizzatore dei costumi, un nuovo salvatore per l’umanità, ma una volta spente le telecamere e i riflettori Santo è pronto a raggiungere il potere a costo della vita degli altri. Si circonda di organizzazioni malavitose, sicari, produttori di armi e depravati pronti a qualsiasi cosa pur di compiacerlo. Incita la propria comunità all’odio verso le altre religioni, coalizza i cristiani d’Oriente e quelli d’Occidente contro il nemico comune, l’Islam, e procede nella scalata dalla diocesi di Chiavari fino al Vaticano, pronto a destituire il vecchio papa. Perché vale la pena di leggere L’onnipotente? Perché è un romanzo che fa riflettere sul tema del potere fine a se stesso, un potere che si autoalimenta grazie a un cursus honorum fatto di meschinità, segno distintivo dei nostri tempi. In secondo luogo perché, tutto sommato, ci mostra che anche in un sistema in decadenza è sempre possibile veder germogliare isole di opposizione, consegnandoci così una speranza. Infine perché è scritto senza mezze misure, con una franchezza e una libertà che spalanca le pagine. Michele Vaccai non vuole compiacere il suo lettore, ma turbarlo, parlando di un mondo allucinante che però esiste davvero. È quello dei nostri Anni Zero.
Michele Vaccari (Genova, 1980) ha pubblicato due saggi “Aleister Crowley. L’artigiano del male (Bevivino, 2004), Tutti gli occhi su di lui (Chinaski, 2006) e tre romanzi: Italian fiction (Isbn, 2007), Giovani, nazisti e disoccupati (Castelvecchi, 2010) e Delia Murena (Ad est Dell’equatore, 2010). Tra 2007 e 2009 ha diretto la collana VerdeNero di Edizioni Ambiente, attualmente si occupa della collana Inaudita Big di Transeuropa. Scrive e dirige per il collettivo Enter_tain. Collabora con il regista Marco Bechis.

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