Marco Lodoli non è soltanto uno scrittore, ma anche un insegnante, un professore nelle scuole superiori. Ogni giorno, in presa diretta si incontra e scontra con la scuola, con gli studenti e con il difficile e appassionante mestiere di insegnante. In Il rosso e il blu abbandona la finzione narrativa e, attraverso brevi ma folgoranti osservazioni, affronta i molti «cuori ed errori» che sono disseminati nella scuola italiana, e di cui è testimone quotidiano, esprimendo cosí il suo punto di vista sui tanti temi che entrano nel dibattito pubblico sull'educazione scolastica e i giovani di oggi: dal momento topico dell'esame di maturità alla piaga emergente del bullismo; dalla straniante e defatigante esperienza delle gite di classe al problema della droga. Dall'angoscia degli studenti per il loro futuro, alla sintonia magica che talvolta si crea con il loro professore. Si delinea cosí un percorso mai scontato, dove la chiarezza espressiva è contemperata dalla profondità di giudizio. Gli errori della scuola sono solo un aspetto della questione. Non avrebbero senso e importanza, se dietro di essi non ci fosse la passione, insomma i cuori. «La scuola elementare Ugo Bartolomei di via Asmara a Roma, tra il 1962 e il 1967, una vita fa: e infatti quando provo a resuscitare nella memoria quel tempo trovo pochi frammenti che fatico a collegare. Ma la maestra Greco, prima e seconda, e il maestro Castelli, dalla terza alla quinta, me li ricordo bene, sono le prime persone che mi hanno insegnato a non piangere (non so perché, ma avevo la lacrima facilissima, tutto mi turbava), a tenere in ordine le mie cose, ad ascoltare, a fare fino in fondo il mio dovere. Era un mondo silenzioso, completamente diverso da quello dei bambini di oggi, smaniosi e strepitanti. La maestra Greco dettava e io scrivevo, cercando di non commettere il minimo errore perché non dovevo deluderla. Il maestro Castelli spiegava a lungo la matematica, e io stavo attento, incolonnavo, risolvevo tutti i problemi. Mi chiamavano Lodoli, erano severi, esigenti, malinconici: sapevano ogni cosa, tutti i fiumi d'Italia, tutte le capitali, tutta la storia romana, e io pensavo che fossero immortali».
"Il rosso e il blu raccoglie, amplia e integra una serie di interventi che Marco Lodoli ha fatto sulla carta stampata dal fronte della sua cattedra: compreso quello - famosissimo e ispiratore di una canzone dei Baustelle - sui pantaloni a vita bassa e sulla rassegnazione (oggi solo pochissimi possono permettersi di avere una personalità) della studentessa che li indossava"
di Loredana Lipperini tratto da Almanacco dei libri de La Repubblica del 12/09/09 p. 44
casa editrice Einaudi: http://www.einaudi.it/
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sabato 12 settembre 2009
domenica 6 settembre 2009
Il libro del giorno: Il lupo e il filosofo di Mark Rowlands (Mondadori)
Mark Rowlands, giovane e inquieto docente di filosofia in un'università americana, legge per caso su un giornale una singolare inserzione, si incuriosisce e risponde. Qualche ora dopo è il padrone felice di un cucciolo di lupo, a cui dà nome Brenin ("re" in gallese antico). Per undici anni, sarà lui la presenza più importante nella vita del professore, che seguirà ovunque: assisterà alle sue lezioni acciambellato sotto la cattedra, incurante degli iniziali timori e del successivo entusiasmo degli studenti, ne condividerà avventure, gioie e dolori, lo accompagnerà nei suoi spostamenti dall'America all'Irlanda alla Francia, dove Mark si trasferisce dopo aver troncato quasi ogni legame con i suoi simili. E sarà, soprattutto, una fonte continua di spunti di riflessione e idee filosofiche perché, contrariamente allo stereotipo che ne fa un emblema del male, della ferocia, del lato oscuro dell'umanità, il lupo è per Rowlands metafora di luce e di verità, la guida per un viaggio interiore alla scoperta della propria più intima e segreta identità: "Il lupo è la radura dell'anima umana ... svela ciò che rimane nascosto nelle storie che raccontiamo su noi stessi". La sua natura selvaggia e indomabile, infatti, rivela a chi gli sta accanto un modo di vivere e di fare esperienza del mondo non solo radicalmente diverso da quello degli uomini, ma forse anche più autentico e appagante perché immune da doppi fini, da ogni atteggiamento di calcolo e manipolazione.
"Il lato scimmiesco di noi umani, dice Rowlands, è quello utilitaristico basato sulla macchinazione e l'inganno. Ma addormentato in noi c'è anche il lupo, che ci propone un patto fondato unicamente sulla reciproca lealtà".
di Franco Marcoaldi tratto da L'Almanacco dei Libri de la Repubblica del 5/08/09 p. 40
"Il lato scimmiesco di noi umani, dice Rowlands, è quello utilitaristico basato sulla macchinazione e l'inganno. Ma addormentato in noi c'è anche il lupo, che ci propone un patto fondato unicamente sulla reciproca lealtà".
di Franco Marcoaldi tratto da L'Almanacco dei Libri de la Repubblica del 5/08/09 p. 40
sabato 18 luglio 2009
Il libro del giorno: Duecentosei ossa di Kathy Reichs (Rizzoli)
Tempe Brennan sente il cuore pulsare al ritmo della paura. È prigioniera e non sa perché: qualcuno l'ha rinchiusa in un sotterraneo, insieme a mucchi di resti umani. Proprio lei, che di mestiere legge nelle ossa dei morti la storia delle persone. Confusa e incredula, con le mani e i piedi legati, Tempe non riesce a immaginare cosa possa esserle accaduto. Finché, lentamente, comincia a ricordare... Una telefonata anonima che l'accusa di aver insabbiato la verità sull'omicidio di un'ereditiera - un'inchiesta chiusa da tempo, che qualcuno ha voluto portare alla ribalta. Poi un nuovo caso, tre cadaveri ritrovati nei boschi attorno a Montreal, tutte donne anziane, tutte massacrate con inaudita ferocia, e i grossolani errori che la dottoressa Brennan avrebbe commesso nell'analisi dei loro corpi. Errori inspiegabili per una professionista come lei, cui ogni volta ha rimediato una nuova, ambiziosa collega, l'anatomopatologa Marie-Andréa Briel. Così, sola nella sua prigione, Tempe ricompone il puzzle: questa volta è lei il bersaglio, e solo lei può trovare il modo di liberarsi e capire chi l'ha voluta fuori dai giochi e perché.
"Torna l'antropologa forense Tempe Brennan, che nelle ossa dei morti legge la storia delle persone. Ma questa volta è lei, sepolta viva, in trappola tra falangi rubate e cadaveri"
di Annalisa Usai tratto da L'Almanacco dei libri de La Repubblica del 18/07/09, p. 42
casa editrice Rizzoli: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/rizzoli/
Duecentosei ossa di Kathy Reichs, 2009, 394 p. (Rizzoli)
"Torna l'antropologa forense Tempe Brennan, che nelle ossa dei morti legge la storia delle persone. Ma questa volta è lei, sepolta viva, in trappola tra falangi rubate e cadaveri"
di Annalisa Usai tratto da L'Almanacco dei libri de La Repubblica del 18/07/09, p. 42
casa editrice Rizzoli: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/rizzoli/
Duecentosei ossa di Kathy Reichs, 2009, 394 p. (Rizzoli)
sabato 4 luglio 2009
Il libro del giorno: L'Estate di Montebuio di Danilo Arona (Gargoyle Books)
In una notte del dicembre 2007, alle tre in punto, lo scrittore horror Morgan Perdinka si toglie la vita nel suo loft di Milano. Il 9 gennaio del 2008 il cadaverino mummificato di una ragazzina scomparsa quarantacinque anni prima riaffiora dalle acque gelide di un torrente sulla cima del Monte Buio, nell'Appennino Ligure. Eventi all'apparenza estranei l'uno all'altro. Ma quando un carabiniere e un anatomopatologo scoprono che il dodicenne Morgan trascorse le vacanze estive del 1962 sotto il Monte Buio, vivendo un tenero e infantile amore nei confronti della bambina destinata a essere inghiottita dal nulla l'estate successiva, una mostruosa verità inizia a farsi strada, trascinando i due uomini in un abisso inconcepibile dove regnano il Male puro e i suoi più insospettabili adepti. Cosa lega una vecchia colonia in rovina alle inquietanti preveggenze dei libri scritti da Morgan? Chi è la Vergine Crocefissa? Che cosa èla sostanza nera e fosforescente che da decenni prolifera sulle propaggini della montagna? Benvenuti nella mente diabolica di Morgan Perdinka, una zona oltre i confini del reale tutt'altro che morta...
"Il suicidio di uno scrittore horror, il ritrovamento di un corpo mummificato. Un tranquillo borgo ligure nasconde la sua buona dose di orrori"
di Dario Pappalardo tratto da L'Almanacco dei libri di Repubblica del 4/07/09, p. 41
casa editrice Gargoyle: http://www.gargoylebooks.it/site/
"Il suicidio di uno scrittore horror, il ritrovamento di un corpo mummificato. Un tranquillo borgo ligure nasconde la sua buona dose di orrori"
di Dario Pappalardo tratto da L'Almanacco dei libri di Repubblica del 4/07/09, p. 41
casa editrice Gargoyle: http://www.gargoylebooks.it/site/
sabato 13 giugno 2009
Il libro del giorno: Vite pulviscolari di Maurizio Cucchi, Mondadori (collana Lo specchio)
Condotta su vari temi, questa raccolta parte da un dialogo con la madre scomparsa e si conclude con la cronaca di un breve viaggio per mare, dove l'autore riflette su una sorta di strana coincidenza tra la teoria astrofisica dei buchi neri e il racconto "Una discesa nel Maelstrom" di Edgar Allan Poe. Nelle parti centrali, meditazioni liriche sugli affetti e sull'amore, sul riaffiorare di immagini dalla memoria, sulla presenza viva eppure mutata degli oggetti nel nostro tempo.
"Parte con un potente capitolo autobiografico Vite pulviscolari, la nuova raccolta di poesie di Maurizio Cucchi: la madre morta, il ricordo, lo struggimento del distacco; ma anche il rintocco cupo del nuovo disgregarsi di un'identità forse appena ricomposta in Per un secondo o un secolo (2003) sotto il segno di un'orgogliosa autoironia. Le vite pulviscolari e ignote, che fanno sentire la propria labile presenza da un passato remotissimo inopinatamente ripropostosi, si riverberano nello smarrimento definitivo di un soggetto ormai sull'orlo del Maelstrom, che dispera di potersi attribuire un valore, appunto, non pulviscolare"
di Stefano Giovanardi tratto da Almanacco dei libri de La Repubblica del 13/06/09, p. 40
casa editrice Mondadori: http://www.librimondadori.it/web/mondadori/home
Vite pulviscolari di Maurizio Cucchi
2009, 105 p., brossura, Mondadori(collana Lo specchio)
"Parte con un potente capitolo autobiografico Vite pulviscolari, la nuova raccolta di poesie di Maurizio Cucchi: la madre morta, il ricordo, lo struggimento del distacco; ma anche il rintocco cupo del nuovo disgregarsi di un'identità forse appena ricomposta in Per un secondo o un secolo (2003) sotto il segno di un'orgogliosa autoironia. Le vite pulviscolari e ignote, che fanno sentire la propria labile presenza da un passato remotissimo inopinatamente ripropostosi, si riverberano nello smarrimento definitivo di un soggetto ormai sull'orlo del Maelstrom, che dispera di potersi attribuire un valore, appunto, non pulviscolare"
di Stefano Giovanardi tratto da Almanacco dei libri de La Repubblica del 13/06/09, p. 40
casa editrice Mondadori: http://www.librimondadori.it/web/mondadori/home
Vite pulviscolari di Maurizio Cucchi
2009, 105 p., brossura, Mondadori(collana Lo specchio)
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