In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As an Amazon Associate I earn from qualifying purchases - Als Amazon-Partner bekomme ich Geld, wenn ihr über meinen Link etwas kauft - Soy Afiliado de Amazon, así que me llevo una parte si compras algo usando mis links - アマゾンで紹介した商品を買ってもらえると、私にも少しおこずりがもらえる仕組みなんです - 아마존 애소시에이트로서 적격 구매 시 수익을 얻습니다.
Cerca nel blog
Visualizzazione post con etichetta #baby. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #baby. Mostra tutti i post
venerdì 1 luglio 2016
mercoledì 29 giugno 2016
mercoledì 1 giugno 2016
“Ho dimenticato il cappotto di pannonero vecchio alla fermata del pesce” di Maurizio Leo (iQdB edizioni di Stefano Donno) al Dimora Silente di Copertino
Lunedì 6 giugno 2016
alle ore 20:30 presso il B&B Dimora Silente in Via Amendola n°1, a Copertino (LE) nelle vicinanze del Castello Angioino sarà
presentato l’ultimo lavoro di Maurizio Leo dal titolo “Ho dimenticato il
cappotto di pannonero vecchio alla fermata del pesce” (iQdB edizioni di Stefano
Donno). Dialogheranno con l’autore Lucia Cordella e Valentina Chiriatti per
VeleRacconto, Cristina Prenner per Laboratorio di Idee Vico Serpe ed Anastasia
Leo de iQdB Edizioni di Stefano Donno. Interverranno Maurizio Nocera, Piero
Rapanà, Vito Antonio Conte ed Elio Coriano. Perfomance musicali a cura di
Gabriele Calasso e Pierpaolo Leo.
“Ho dimenticato il
cappotto di pannonero vecchio alla fermata del pesce, ovvero dell'andamento
discendente del verso nello sconfinamento nel nulla. È la tensione del vuoto
come campo esperienziale che si rivela nella pratica di queste poesie di
Maurizio Leo. Alla luce di un discorso antologico che ospita opere, che
spaziano dalla poesia alla critica, dalla prosa poetica alla modulazione
cronachistica, raccolte fra il settembre del 1991 e il maggio del 2015 sulla
rivista Il Bardo, fondata dallo stesso Leo, occorre considerare come
l’incasellamento delle parole produca e/o risponda ad un effetto di vuoto che
permette l’allestimento della parola sulla pagina. Dare corpo e forma a questo
vuoto, da una parte, lasciare che le parole ci sprofondino, dall’altra, è la
condizione liminale di una poesia che passando dall’esperienza della Beat
Generation americana percorre in lungo e in largo certe istanze, a questa
sempre legate, tipiche del pensiero orientale – che va ad interessare appunto
l’intelaiatura della parola – fino a modulazioni di matrice surrealista e,
ancora, germinate in progress dalla poesia francese in un senso più ampio e nei
cui territori l’autore sembra muoversi con disinvoltura. Maurizio Leo raccoglie
a piene mani gli stimoli dei poeti Beat, dalle istanze culturali e quelle
ritmiche, dalle geografie spazio-temporali a quelle esistenziali. L’incedere
jazzistico della parola poetica, il ritmo incalzante del verso, una poetica
fluidificata nell’automatismo del pensiero (di chiara discendenza surrealista,
con riferimento puntuale a Breton) che aggira il blocco diurno della ragione e
sposta l’asse dell’azione poetica su di un piano liminale, poi precoscienziale,
che pare strizzare l’occhio agli strumenti offerti dal Kerouac teorico nei
Fondamenti della prosa spontanea (1957). L’attenzione verso la sonorità della
parola poetica affonda le proprie radici, in modo ampio e organico, nella
letteratura francese. È secondo un percorso che dal “gergo nuovo” del Kerouac
de I Sotterranei arriva dritto al verso asintattico surrealista, spostando e
ampliando il raggio d’azione dalla letteratura americana alla tradizione
francese. Delle successioni sillabiche, sconnesse, modulate nelle esperienze
fonetiche del movimento Dada e poi ne I Sotterranei di Kerouac, Maurizio Leo
conserva l’attenzione per la sonorità della parola letta fin nelle sue sillabe,
senza sconfinare nel nonsense estremo, mantenendo viva e integra la parola.
Questa è giocata nel verso come fosse un’isola, una costellazione di mondi che
in diverse prove deriva dall’assenza di una consecutio logica volta a
determinare una apertura di immagini eteroclite e plurivoche.”
(dall’introduzione di Francesco Aprile)
Maurizio Leo è nato nel
1959. Vive e opera a Copertino in provincia di Lecce. Da circa 25 anni porta
avanti con immensi sacrifici di impegno e di tempo una piccola casa editrice I
Quaderni del Bardo. Ha pubblicato: L’Uac (Il Muro, Sondrio, 1984); Fobia (Odes
Ed., Lecce, 1990); Nel volo del proprio inconscio (Ed. di Immaginale,
Copertino, 1992); Dogmaginazione (I Quaderni del Bardo, Copertino, 1994); L’Albergo
di Latta (I Quaderni del Bardo, Copertino, 1995); Fobia (I Quaderni del Bardo,
Copertino, 1998); Non suona più il jukebox nell’appartamento di Allen (I
Quaderni del Bardo, Copertino, 2002); Il bazar delle parole scomposte (I
Quaderni del Bardo, Copertino, 2005); Il cimitero di memoria (Luca Pensa Ed.,
Cavallino, 2005); Ha rinchiuso le parole (Ed. Il Raggio Verde, Lecce); Del
gatto delle fusa e del suo strusciamento (Lupo ed. , Copertino, 2007). Nel
luglio 2014 ha ricevuto per i suoi meriti editoriali il premio Millenium
nell'evento ''L'Olio della poesia''
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 / 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro
Marino
Social Media
Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo
Iscriviti a:
Post (Atom)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
Cerca nel blog
Megatron: L'ombra che incombe su Cybertron
PUBBLICITA' / ADVERTISING Chi non ha mai sognato di trasformare la propria auto in un possente robot? Questo è il cuore pulsante della...
-
VIII Edizione de Le mani e l'ascolto a cura di Mauro Marino e Piero Rapanà Fondo Verri, via S. Maria del Paradiso 8, Lecce Show case di ...