Una lirica irriverente ma non potrebbe essere diversamente poiché
rappresenta lo specchio vivo di un’intelligenza solitaria, tutta protesa
verso una ricerca di simboli e significati che non stanno nella
superficie dei fenomeni ma che scava con unghie dure sotto le apparenze.
Vengono così a sgretolarsi marmoree certezze, vengono ad aprirsi
occulti varchi dimensionali che palesano con inusitato pragmatismo i
recessi più profondi e misteriosi della realtà. (dalla prefazione di
Ciliberti Galliano)
È un lavoro completamente diverso e nuovo
quello dell’autore Mario Contino che con la sua “lirica oscura”,
scritta durante il periodo di isolamento causa Covid 19, accompagna il
lettore in un viaggio nei meandri più silenziosi e nascosti del suo
animo. È lui questa volta a scendere in campo e a mettersi in
discussione mettendo nero su bianco le emozioni più dure che come in una
pentola a pressione esplodono sotto forma di parole forti e lontane dal
linguaggio composto e quasi didattico a cui siamo abituati. (dalla post
fazione di Carbonara Pierangela)
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