«I posteri si meraviglieranno che sia mai esistito un uomo simile»
scriveva un autore dello Sturm und Drang quando Goethe era ancora
giovanissimo. In effetti i posteri non hanno ancora cessato di
meravigliarsi. A parte la genialità letteraria, che Schiller giudicava
la più alta dai tempi di Shakespeare in poi, a parte la poliedricità di
cui Goethe diede prova anche fuori della creatività letteraria,
dimostrandosi scienziato profondo, scopritore nel settore delle scienze
naturali, regista e amministratore teatrale, uomo di Stato e di governo,
psicologo e viaggiatore, a parte una globalità di interessi e di doti
che lo hanno fatto paragonare a Leonardo da Vinci, stupirà sempre, in
Goethe, il modo intenso e armonioso di «gestire» la sua stessa vita,
facendone un capolavoro dove l’idillio si alterna alla tragedia e la
razionalità più serena al più travolgente impulso affettivo. Anche gli
amori sembrano esaurire tutte le possibilità umane dell’eros,
dall’affetto più platonico alla felicità basata sui sensi. Studiare le
opere di Goethe senza una conoscenza minuziosa della sua vita è impresa
del tutto vana, e lo sapeva lo stesso Goethe, che considerava le sue
opere come «frammenti di una grande confessione», specchi in cui la sua
vita si rifletteva, trasfigurandosi. È nella vita, negli incontri, nelle
amicizie, nelle ostilità, nei viaggi, nelle letture, nelle vicende
storiche del tempo che va pertanto ricercata la chiave della produzione
poetica e scientifica goethiana, la possibile soluzione delle
contraddizioni e degli enigmi di quest’uomo che rappresenta uno dei
massimi miti culturali dell’umanità.
Italo Alighiero Chiusano, che è
stato uno dei germanisti europei più apprezzati per il suo creativo
rigore critico e, al tempo stesso, per il suo piglio narrativo, ha messo
il meglio delle sue possibilità di studioso e di scrittore in questa
biografia che è un grande affresco di storia e cultura documentato sui
fatti, affidato alla viva voce del protagonista e dei suoi
interlocutori. Una biografia che ci restituisce un Goethe senza miti e
senza orpelli per farcene capire la vera e ancor oggi sorprendente
grandezza.
«Cosa resta nel messaggio ultimo di Goethe? Poche
cose, ma fondamentali. Una grande fiducia nell’evoluzione del mondo,
nell’intima nobiltà dell’uomo; la certezza assoluta che esiste un Dio
che sta dentro la natura e che tutta la informa secondo un suo gran
piano indefettibile; la fede quasi scientifica nella sopravvivenza
dell’anima individuale, e forse non soltanto dell’uomo; il rispetto per i
valori della cultura, che superano ogni confine e un giorno faranno di
tutta l’umanità una grande famiglia».
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