I The National sono una delle band più apprezzate e influenti del panorama indie rock degli ultimi vent’anni. Con il loro stile elegante e malinconico, hanno saputo raccontare le sfumature dell’esistenza contemporanea, tra ansie, sogni, amori e disillusioni. Dopo il successo di I Am Easy to Find del 2019, un album ambizioso e orchestrale che coinvolgeva diverse voci femminili, il gruppo americano ha deciso di tornare alle origini con First Two Pages of Frankenstein, il loro nono lavoro in studio, pubblicato il 28 aprile 2023 dalla 4AD.
Il titolo dell’album si riferisce alle prime due pagine del celebre romanzo di Mary Shelley, in cui il protagonista Victor Frankenstein racconta la sua infanzia felice e la sua passione per la scienza. Un contrasto netto con la tragedia che lo attende nel seguito della storia, quando darà vita alla sua creatura mostruosa. Così gli The National sembrano voler ripercorrere le tappe della loro carriera e della loro vita personale, confrontandosi con i cambiamenti, le perdite, le scelte e le conseguenze che hanno segnato il loro percorso.
Il risultato è un album delicato e intenso, che si distingue per la sua sobrietà e la sua sincerità. La band ha prodotto il disco nel suo studio di Long Pond, nello stato di New York, senza ricorrere a grandi arrangiamenti o a concetti complessi. La voce di Matt Berninger è al centro di ogni canzone, accompagnata dalle chitarre e dalle tastiere dei fratelli Dessner e dalla batteria di Bryan Devendorf. Le armonie vocali sono affidate a ospiti d’eccezione come Sufjan Stevens, Phoebe Bridgers e Taylor Swift, che però non rubano mai la scena al cantante principale.
Le canzoni di First Two Pages of Frankenstein sono confessioni intime e riflessioni universali, che spaziano dal rock energico di Tropic Morning News al folk acustico di Send for Me, passando per la ballata malinconica This Isn’t Helping (in duetto con Phoebe Bridgers) e il brano pop The Alcott (scritto insieme a Taylor Swift). Ogni traccia è un frammento di vita vissuta, una fotografia che cattura un momento, un luogo, un’emozione. Come in New Order T-Shirt, in cui Berninger ricorda con nostalgia una serata estiva del 2001 in un ristorante russo a New York, indossando una maglietta dei New Order.
First Two Pages of Frankenstein è, quindi, un ritorno alle radici per gli The National, ma anche una prova di maturità e di coerenza. La band dimostra di saper mantenere il suo sound distintivo e la sua capacità di emozionare, senza rinunciare a sperimentare e a collaborare con altri artisti. Un album che conferma il talento e la sensibilità di uno dei gruppi più importanti del nostro tempo.
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