Sulla carta, il matrimonio è perfetto: siamo a Parigi alla fine degli anni Novanta, Anne-Sophie è una giovane antiquaria francese, specializzata in oggetti sul mondo dei cavalli e figlia di una famosa scrittrice, Tim è un talentuoso giornalista statunitense di madre belga da molti anni in Francia, tanto da aver quasi dimenticato cosa voglia dire essere americano. E nonostante i due fidanzati, belli e innamorati, comincino a nutrire qualche incertezza riguardo al futuro comune che li attende, i preparativi del matrimonio procedono per il meglio, o almeno così sembra… A complicarli improvvisamente arriva però il rinvenimento di un corpo senza vita di un collega di Anne-Sophie: sulla scena del crimine vengono trovati Gabriel e Delia, appena arrivati dall’Oregon, e i sospetti ricadono subito su di loro. È possibile che i due siano legati al furto di un antico manoscritto medievale sulle cui tracce si era già messo Tim? E che cosa c’entrano con questa storia Serge Cray, famoso regista di culto e bibliofilo, e sua moglie, la bellissima e conturbante ex attrice Clara Holly al cui fascino lo stesso promesso sposo non pare per nulla indifferente? A partire da questi elementi e dai destini incrociati dei personaggi, Diane Johnson, con un passo da maestra della narrazione, traccia una divertentissima comedy of manners nella grande tradizione di Jane Austen e Henry James. Come è stato scritto all’apparire di questo romanzo brillante e sovversivo, Le Mariage, opera di una delle maggiori scrittrici americane viventi, è una irresistibile meditazione comica sui dubbi dell’amore (e dell’adulterio).
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