Nel
Giugno 1947, negli Stati Uniti, nacque il fenomeno di quelli che
all'epoca venivano chiamati "dischi volanti" e poi, qualche anno dopo,
"UFO". Fin da subito, apparvero dei personaggi che affermavano di essere
gli inventori dei misteriosi velivoli visti e raccontati da moltissimi
americani e da molti altri in diverse nazioni del mondo. Alcuni di loro
erano tedeschi e raccontavano di avere inventato o di essere a
conoscenza della realizzazione di questi dischi, in Germania, durante la
seconda guerra mondiale.
A partire dal 1948, ma soprattutto dalla
primavera del 1950, altri personaggi furono presentati dalla stampa
europea (e sudamericana) come gli inventori di "dischi volanti tedeschi",
sviluppando ulteriormente queste storie con notizie o semplici voci di
dubbia attendibilità, ma di forte presa emotiva sui lettori. Le
narrazioni si svilupparono e si modificarono, fino ad assumere, tra il
1953 ed il 1954, una struttura relativamente definita, che rimarrà
grosso modo intatta, seppure con varie distorsioni, nei decenni
successivi.
Nella seconda metà degli anni ottanta del ventesimo
secolo, due austriaci vicini a circoli neo-nazisti, cominciarono a
diffondere una radicale mutazione delle storie originali, creando una
nuova mitologia di "fantascienza occulta" basata, tra l'altro, su "UFO nazisti"
chiamati Haunebu, capaci di volare fino a Marte ed alla stella
Aldebaran. Tale mutazione, oltre ad essere frequentemente sfruttatata da
film di serie B (o peggio), romanzi, fumetti ed altri media, dette
origine a sua volta a nuovi filoni, sempre caratterizzati dalla totale
mancanza di qualsiasi evidenza documentale verificabile.
Questo
saggio è una introduzione riassuntiva, rigorosamente documentata e
critica, alle leggende dei cosiddetti "UFO nazisti", con particolare
attenzione alla prima e più importante fase, quella delle storie degli
inventori di "dischi volanti tedeschi" e delle loro connessioni con le
narrazioni che le intersecavano, per esempio quelle della sopravvivenza
di Hitler e dello sviluppo di armi segrete "meravigliose".
Il saggio è riccamente illustrato con una documentazione iconografica unica e in gran parte inedita per l'Italia.
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