Valeriu Stancu è un esponente significativo di quelle letterature dei
paesi dell’est ancora complessivamente poco conosciute nell’Europa
occidentale – soprattutto la poesia - ma ricche di una loro personalità e
tradizione, non solo profondamente radicate nella storia del paese, ma
in continuo dialogo con i modelli alti del mainstream mitteleuropeo.
Valeriu Stancu è un caso emblematico di questa condizione “periferica”,
che va sempre più sgretolandosi in un mondo 2.0, ma che consente ancora
il privilegio dell’ “elicopter view”. Ci troviamo di fronte ad un poeta
che guarda con amore e dedizione al simbolismo francese, di cui cita
espressamente i numi tutelari Rimbaud e Baudelaire, prescindendo da ogni
localismo e riferimento diretto alla sua travagliata Romania. (Andrea
Tavernati)
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