Le umeboshi, prugne giapponesi con la funzione di
insaporitori, sono in realtà una varietà di albicocche coltivate da
secoli in Cina e in Giappone, dove vengono utilizzate da sempre sia in
cucina che come medicina naturale. Le prugne umeboshi vengono raccolte
all’inizio dell’estate, ancora acerbe, poi vengono fatte essiccare e
messe sotto sale in barili di legno; durante i successivi 6/12 mesi, si
lasciano fermentare avvolte da foglie di shiso (Laminaria Purpurea)
pianta che dona loro il caratteristico colore rosso. (...)
Le prugne umeboshi vengono utilizzate anche da sole, intere, per preparare bevande macrobiotiche dalle proprietà benefiche: si può preparare un infuso di umeboshi semplicemente immergendo uno o due frutti in acqua bollente, lasciando poi riposare il tutto 10/15 minuti. Una volta filtrato, il risultato deve essere un liquido leggermente salato e acidulo da consumare durante il corso della giornata come ricostituente ed energizzante naturale (utile anche se si pratica sport).
Volendo, è possibile preparare anche una bevanda a base di umeboshi e kuzu, un amido molto usato nella cucina orientale: basterà sciogliere in una tazza di acqua fredda un cucchiaino di kuzu, facendo attenzione che non rimangano grumi. A questo punto bisognerà aggiungere una prugna umeboshi e porre il liquido sul fuoco fino a che non si addenserà leggermente, diventando trasparente; volendo, si può aggiungere anche mezzo cucchiaino di salsa di soia (shoyu). La bevanda deve essere consumata calda ed è considerata un ottimo rimedio in caso di stanchezza, problemi intestinali, nausea e raffreddore.
Secondo la medicina orientale, inoltre, si può tenere in bocca un
nocciolo di umeboshi per 3/4 ore come rimedio naturale contro il mal di gola. (fonte https://www.vegolosi.it/glossario/umeboshi/)
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