La ricerca di Francesco Saverio Dòdaro, dagli anni Cinquanta fino alla
morte dell’autore, avvenuta nel 2018, si è intrecciata con le vicende di
alcuni audaci innovatori, contribuendo a sua volta a rinnovare in
maniera importante il ventaglio delle ricerche poetiche germinate dal
secondo Novecento. Dalle prime combustioni pittoriche al passaggio alla
letteratura e alla teoria del testo e dell’arte, dall’avvincente e
profonda teoria sulla genesi del linguaggio al rinnovamento
dell’oggetto-libro, dal modulo come unità di misura del pensiero alla
narrativa postale e all’internet poetry, dalla poesia visiva alla
narrativa concreta, dalla letteratura mediatrice di pace al romanzo di
cento parole nelle vetrine dei negozi, la ricerca di sempre nuove
formule ha animato l’attività dòdariana. Ne viene fuori il profilo
articolato di un autore impegnato nell’investimento creativo dei
linguaggi, in una prassi di rinnovamento del mondo, oltre che
dell’opera, uno sconfinamento dei generi che ha saputo dialogare con le
linee portanti della ricerca internazionale, costruendo trame di
intervento attivo sul mondo, investigando il libro e la parola poetica
nell’ottica eterodossa del travalicamento dei confini fra i linguaggi
più disparati. Questo studio vuole offrire un profilo storico-critico
degli ambiti di ricerca e dell’opera, attraversandone le diverse fasi
evolutive.
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