Ad amici e seguaci Schopenhauer non aveva nascosto l'esistenza di un
vademecum gelosamente custodito che era solito chiamare "Eis heauton".
Dopo la sua morte molti tentarono di ritrovare quelle preziose carte.
L'esecutore testamentario, Wilhelm von Gwinner, dichiarò di averle
distrutte per volontà dello stesso Schopenhauer. In realtà, prima di
ricorrere al fuoco, le aveva utilizzate per scrivere una biografia del
filosofo nella quale gli specialisti non tardarono a riconoscere passi,
letteralmente citati, tratti da quelle pagine inedite, tanto che fu
possibile ricostruire per congettura il testo originale. Questo libro
segreto consisteva probabilmente in una trentina di fogli fitti di
annotazioni autobiografiche, ricordi, riflessioni, massime, citazioni.
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