Rosanna Turcinovich Giuricin e Rossana Poletti hanno raccolto, ordinato e
commentato i documenti, gli scritti, relazioni, note che Rosanna
Pasquinelli, la donna che nel 1947 per protestare contro le decisioni
degli Stati vincitori della seconda guerra mondiale decisero di
assegnare l’Istria e Fiume alla Jugoslavia uccise con un colpo di
pistola il generale inglese Robert De Winton a Pola. Le due autrici
hanno per settimane compulsato e studiato i manoscritti contenuti in una
cassa custodita per decenni in una banca triestina su mandato di
Monsignor Antonio Santin, allora vescovo della città giuliana. Gli
originali, le copie, le relazioni, le annotazioni, tutto vidimato da
avvocati e notai che presero in consegna il materiale di cui questa è
una prima parte, la più sofferta, la storia di una tragedia vissuta in
trincea che, come scrive Ezio Giuricin nella sua introduzione: “può
trovare una spiegazione solo se contestualizzata, inserita nella
complessa temperie storica e politica dell’Istria alla fine del secondo
conflitto mondiale”.
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