Nell'estate del 1936 il giornalista statunitense Edgar Snow, da qualche
anno inviato speciale nella Cina di Chiang Kai-shek, intraprese un
viaggio che aveva già allora il sapore dell'epopea. Snow fu il primo
occidentale a varcare il confine dei territori controllati dai
rivoluzionari di Mao Zedong, incontrandoli da vicino, accolto come un
amico nelle loro case-grotta dello Shaanxi settentrionale. Da quei nove
formidabili mesi nacque un reportage definito all'epoca "lo scoop del
secolo" e destinato a diventare celebre. In "Stella rossa sulla Cina"
parlano dirigenti comunisti e combattenti volontari, contadini
beneficiati dalla ridistribuzione delle terre e giovani donne
lavoratrici, che rivendicano il diritto all'autogoverno contro
l'occupazione giapponese, lottando con uno spirito di comunità e una
caparbietà travolgenti. E parla lo stesso Mao, che racconta a Snow le
imprese dell'Armata rossa, le peripezie mitiche della "Lunga marcia", la
rottura con i nazionalisti del Guomindang e i fraintendimenti con un
lontanissimo Stalin, ma anche i drammatici problemi della società
cinese, le letture, l'antica fascinazione per i pensatori occidentali, i
dettagli della vita privata. Calato nella quotidianità della
rivoluzione, ammaliato dalla tempra morale dei suoi protagonisti, Snow
riuscì a segnare il primo punto di contatto con una realtà
antropologica, prima ancora che ideologica, rimasta fino ad allora
misteriosa. Presentazione di Marco Del Corona.
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