Vero e proprio presupposto della sua riflessione strategica, i Quaderni
filosofici di Lenin segnano il rigetto del positivismo, del meccanicismo
e del materialismo volgare della Seconda Internazionale. La realtà e il
processo della conoscenza, per Lenin, devono essere interpretati alla
luce della dialettica. Su questo punto Lenin insiste proprio nei
Quaderni filosofici, frutto della sua rilettura delle opere di Hegel,
giungendo alla conclusione che "non si può comprendere perfettamente il
Capitale se non si è compresa e studiata attentamente tutta la logica di
Hegel. Di conseguenza, mezzo secolo dopo nessun marxista ha compreso
Marx". I Quaderni, che qui vengono pubblicati, racchiudono tutte le
annotazioni di Lenin sui temi di filosofia: appunti e frammenti
risalenti in gran parte agli anni 1914-1915, numerose schede e note di
carattere essenzialmente bibliografico redatte tra il 1903 e il 1916 e
ampi stralci di libri e articoli di argomento filosofico con note a
margine e sottolineature dello stesso Lenin. Introduzione di Roberto
Fineschi.
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