Milano, 25 aprile 1969: due ordigni scoppiano alla Fiera campionaria e
all'Ufficio cambi della Banca Nazionale delle Comunicazioni della
Stazione centrale, provocando una ventina di feriti. È il primo atto
della campagna di attentati che pochi mesi dopo porterà a Piazza
Fontana. L'Ufficio politico della questura, fin dalle prime ore, punta
verso gli anarchici. A condurre le indagini sono il commissario Luigi
Calabresi e i suoi uomini, gli stessi che si troveranno nel suo ufficio
la notte della morte di Giuseppe Pinelli, nome che nell'inchiesta
spunterà di continuo, come quello di Pietro Valpreda, che già qui si
profila come futuro capro espiatorio. Nel giro di pochi giorni vengono
arrestati tre giovani (e altrettanti nelle settimane successive) e una
coppia di noti anarchici milanesi, amici dell'editore Giangiacomo
Feltrinelli, che pure verrà rinviato a giudizio assieme alla moglie. Due
anni dopo, con un colpo di scena dietro l'altro, il processo chiarirà
le dimensioni della macchinazione anti-anarchica innescata da quegli
attentati. Una vicenda determinante per comprendere fino in fondo i
misteri di Piazza Fontana.
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