In un racconto serrato e documentatissimo, Benedetta Tobagi indaga la
strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) a partire dal primo processo
sull'attentato, un processo-labirinto celebrato tra Milano, Roma e
infine Catanzaro nell'arco di quasi vent'anni. Prima di essere affossato
da assoluzioni generalizzate, esso porta alla luce una sconcertante
trama di depistaggi fino a trasformarsi in un processo simbolico allo
Stato: una ricostruzione che si arricchisce e trova sostanziali conferme
nei decenni successivi. Piazza Fontana sottopone il sistema della
giustizia a una torsione estrema; è un incubo, ma insieme un risveglio.
Se da un lato la tragedia dell'impunità alimenta un profondo sentimento
di sfiducia, dall'altro comporta una dolorosa presa di consapevolezza
che contribuisce alla maturazione di una coscienza critica in ampi
settori del mondo giudiziario e tra i cittadini.
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