Per la prima volta collegati in una compiuta visione del mondo, Marcello
Veneziani propone in "Nostalgia degli dei" i temi affrontati nell'arco
di quarant'anni di studio e ricerca. Nel corso dei secoli, le divinità
si sono fatte idee, principi fondamentali per la vita e per la morte,
amore per ciò che è superiore, permanente e degno di venerazione. Oggi
una società schiacciata su un presente assoluto, in cui nessuna
differenza è accettata, sembra aver spazzato via anche gli ultimi limiti
necessari alla loro sopravvivenza: il confine che protegge, il pudore
che preserva, la fede che è amore per la Luce. Come in una galleria di
gigantesche figure di marmo, l'autore osserva e racconta le dieci
divinità che hanno fondato il pensiero e l'esistenza dell'uomo. E nel
tracciarne i profili ne svela il senso recondito, la loro necessità fuor
di metafora per ricominciare a «pensare anziché limitarci a funzionare»
nella vita di tutti i giorni. Attingendo a una costellazione di
pensatori che da Platone e Plotino passa per Vico e Nietzsche, fino ad
arrivare a Florenskij ed Evola, nel suo lungo percorso di scrittore
Veneziani conserva quella nostalgia del sacro che consente agli uomini
di uscire dal loro mondo e dal loro tempo, di riconoscere i propri
limiti e trascenderli, di trovare orizzonti, tutori e aperture oltre la
caducità della nostra esistenza.
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