Nei testi raccolti in questo volume, tutti appartenenti al periodo compreso fra la pubblicazione del Tractatus (1921) e la composizione delle Philosophische Untersuchungen (1941-1949),
Wittgenstein tratta alcuni temi fondamentali della ricerca filosofica:
la natura del «bello» e delle proposizioni di fede, l’interpretazione
psicologica, soprattutto in riferimento a Freud, e i fondamenti
dell’etica, temi cioè che, pur presenti nell’unica opera da lui
pubblicata e negli scritti postumi finora editi, non vi hanno né rilievo
né trattazione particolare. Questi scritti, quindi, sia nella forma
definitiva data da Wittgenstein stesso, come nella Conferenza sull’etica,
sia nella forma di appunti, presi da Friedrich Waismann durante e dopo
conversazioni con Wittgenstein e Moritz Schlick, e da allievi durante
lezioni tenute a Cambridge nel 1938, costituiscono un’aggiunta e un
chiarimento indispensabili alla comprensione di una personalità
filosofica così singolare e determinante per la nostra cultura. In
particolare gli appunti, proprio per la forma diretta della
conversazione filosofica, conservata nella trascrizione non elaborata
dagli allievi, suggeriscono il modo di procedere della sua intelligenza
creativa e il rigore non soltanto intellettuale della ricerca, poiché,
come dice Erich Heller: «Per Wittgenstein, la filosofia non era una
professione; era una passione divorante; e non solamente una passione,
ma la sola forma possibile della sua esistenza: pensare di poter perdere
la propria capacità di filosofare era per lui esattamente come pensare
al suicidio».
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