Superata la crisi del delitto Matteotti, Mussolini è considerato in
Italia il nuovo Cesare e gode di un potere praticamente assoluto.
All'estero, però è solo un personaggio emergente che inizia a destare
l'interesse dell'opinione pubblica mondiale perché ha “battuto il
bolscevismo”, rimettendo al loro posto gli operai e garantendo la pace
sociale. Per questo, nel 1928, Washburn Child - giornalista ed ex
ambasciatore americano in Italia, che lo ammira profondamente e, cosa
che accade in rarissime occasioni, piace al Duce - gli propone di
scrivere la sua autobiografia per il pubblico di lingua inglese. Sarà il
suo “biglietto da visita” internazionale. A occuparsi concretamente
della stesura è il fratello Arnaldo, sotto l'attenta direzione di
Benito, che avrà modo di rivedere ogni parte del libro, pubblicato
inizialmente a puntate sul giornale americano “Saturday Evening Post” e
poi in volume unico a Londra, ottenendo un importante successo e
garantendo al Duce un posto e un pubblico sul palcoscenico della
politica mondiale. Unica biografia del capo del fascismo, questo libro
rappresenta una testimonianza importante per osservare dal punto di
vista dello stesso Mussolini le vicende che lo condussero al vertice del
potere.
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