L’avventura spirituale di Fiore, figura leggendaria, dalla nascita
all’adolescenza, tra la natura e le scoperte dell’anima; poi la fuga da
casa, i primi incontri e i primi pensieri; le tracce della religione
d’infanzia rimaste anche d’adulto (come baciare il pane avanzato e
sgranare il rosario). Il suo viaggio senza ritorno, dall’Isola delle
donne al lungo cammino in Oriente, verso la Luce – la tigre cavalcata,
gli incontri straordinari, tra cui un ex papa ritiratosi nella foresta –
la visione del Fiore d’oro. La svolta della sua vita è segnata da un
contagio che lo porta sul punto di morire: restituito alla vita, in un
convento, Fiore decide di dedicarla a un compito e a una ricerca. Nomen
omen, Fiore risale a Gioacchino da Fiore, l’eremita dei sette sigilli
che annunciò l’avvento dell’età dello Spirito Santo: ebbe in custodia il
suo libro segreto che si riteneva perduto. Comincia allora la sua vita
nuova, tra digiuni di cibo e di parole, preghiera e alchimia; veste una
tunica, un cappello a forma di cono, si ritira in un trullo. Viaggia nel
futuro, con un caleidoscopio che è la sua sfera di cristallo, e nel
passato, tramite un album di ricordi. Suona il salterio e naviga su un
tappeto magico. Lungo il suo cammino dispensa versi, pensieri e
precetti, trova seguaci ma se ne libera. Gli amori fugaci e la scoperta
tardiva della paternità. Un romanzo spirituale, tra Zarathustra e
Siddhartha, in tempi e luoghi indefiniti, dedicato alla vita e al
pensiero di un asceta gioioso.
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