Cosa accomuna Dante e Oriana Fallaci, Walter Benjamin e Yukio Mishima,
Julius Evola e Umberto Eco? Ripensando alle voci che più lo hanno
influenzato, Marcello Veneziani ha costruito un affascinante itinerario
attraverso idee, opere e autori. Gran parte di questi può essere
ricondotta a una particolare famiglia definita da Cristina Campo degli
«Imperdonabili»: irregolari del pensiero che non si accontentarono del
loro tempo, ma lo contraddissero, spesso creando nuove visuali o
attingendo a tradizioni più antiche. Percorrendo ambiti diversi – dalla
filosofia alla letteratura, fino al grande giornalismo –, si raccontano
tratti salienti, aspetti intriganti, sguardi e vite di ciascuno di
questi maestri. Dai giganti, come Machiavelli e Schopenhauer, alle
intelligenze pericolose di Michelstaedter e Heidegger; dagli spiriti
inquieti di Wilde e Chatwin a Pirandello e Arendt, sismografi di
un'epoca; dalle penne di Kraus e Guareschi, che hanno lasciato il segno,
alle presenze oniriche e alle assenze profetiche di Goncarov e
Zambrano: un ideario coerente, ma non organico, in cui si riflette la
sensibilità di un conservatore curioso, a tratti reazionario, che ama la
tradizione e pratica la ribellione, in rivolta contro le dominazioni
della contemporaneità. Un atlante di figure, scritture e pensieri.
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