Scritto e riscritto a mano dal prigioniero, fotocopiato e battuto a
macchina dai brigatisti, il memoriale che Aldo Moro produsse durante il
suo rapimento per rispondere agli interrogatori delle BR è stato al
centro di una rete di delitti, ricatti, conflitti tra poteri legittimi e
non, che ha coinvolto alcuni tra i protagonisti della storia
repubblicana e molti dei suoi snodi più inquietanti: dal generale Dalla
Chiesa ad Andreotti, da Gladio alla P2, dai servizi segreti alla banda
della Magliana, dall'omicidio del giornalista Pecorelli ai brigatisti
Moretti, Gallinari, Senzani e Fenzi. Lo stesso memoriale è incompleto,
lacerato, avvolto dal mistero: perché le BR non lo resero mai pubblico
come invece avevano promesso? I dattiloscritti rinvenuti nel covo
brigatista di via Monte Nevoso nel 1978 furono censurati e da chi?
Perché dovettero passare dodici anni prima che nel medesimo covo fosse
scoperto un nascondiglio da cui emersero numerose fotocopie degli
autografi di Moro? E dove è finito il manoscritto originale? E cosa vi
era scritto? Le risposte a tali domande si trovano in questo libro, dove
Miguel Gotor dimostra, come già nella sua fortunata edizione delle
lettere dalla prigionia, che è possibile sottrarre le carte di Aldo Moro
alle dietrologie e ai sospetti, per consegnarli al rigore del metodo
storico. Un enigma italiano, e la sua soluzione.
Nessun commento:
Posta un commento