Norma Cossetto, studentessa di 23 anni, fu torturata, violentata,
infoibata nelle giornate di settembre del 1943 da partigiani comunisti
titini. Sono passati più di 70 anni. Le indescrivibili violenze
anti-italiane in Istria, che culminarono in due fiammate tremende fatte
di deportazioni, uccisioni sommarie, sevizie, annegamenti, infoibamenti –
la prima, nei mesi successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943 e la
seconda, con la fine della guerra nel 1945 – costarono la vita a oltre
10.000 italiani. Questa storia è una storia di frontiera, di confine, di
un estremo angolo d'Italia che per anni, per decenni è stata
colpevolmente ignorata. Una storia che, oggi, diventa un fumetto. Forse,
ci volevano proprio dei disegni per raccontare questa storia senza
paura, senza la paura di chiamare con il loro nome gli aguzzini di
Norma, gli invasori dell'Istria, gli autori delle disumane, quanto
ingiustificate, violenze comuniste sulla popolazione italiana. La storia
è lì. È una storia di frontiera, una storia di confine... ed è una
storia che parla italiano.
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