"Durata e simultaneità" è l'opera in cui Henri Bergson discute i
presupposti e gli esiti della teoria della relatività. La questione
riguarda il tempo, che dopo la grande rivoluzione teorica formulata da
Einstein, sembra dover rinunciare alla propria unità e indivisibilità.
Ma per il filosofo le cose devono essere affrontate nella loro
concretezza. E la concretezza del tempo, per Bergson, non sta affatto
nella sua misura, ma nella sua durata. Ancora oggi attualissimo, questo
testo è una delle testimonianze fondamentali del modo in cui scienza e
filosofia possono confrontarsi e scontrarsi su un terreno comune e
rivelare così la natura dei propri metodi e il senso del proprio lavoro.
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