Come si può continuare a vivere quando con l’età, i fallimenti e le
delusioni si è persa la speranza in tutto ciò che in passato dava un
senso alle proprie giornate: idee politiche, relazioni umane,
l’esattezza rassicurante della scienza, Dio? È venuta meno la speranza
che le cose possano durare ed è venuta meno anche la speranza che le
cose possano cambiare. Ma dopo la speranze finiranno anche le
disperazioni. Con sguardo lucido e disincantato, Marcello Veneziani
propone al lettore un manuale di consolazione per reagire al declino e
far nascere la fiducia dalla disperazione. Si interroga sul mondo, sul
tempo, sulla politica, sull’età che avanza, rivolge una lettera a un
ragazzo del duemila e una postilla a un bambino neonato. E suggerisce un
quadrifarmaco per affrontare un tempo che non ci piace, curare il
pessimismo, ripararsi dal potere e finire in bellezza. Un libretto
d’istruzioni per smontare e rimontare la vita, accettarla ma non
subirla. Cosa mettere in salvo, prima che faccia notte, sapendo che il
mondo non inizia e non finisce con noi.
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