L'importanza di questa riflessione a tutto campo sull'integrazione tra
città e campagna e tra lavoro manuale e intellettuale sta nell'aver
anticipato di oltre un secolo molti dei problemi con cui ci confrontiamo
oggi. Dietro le soluzioni proposte da Kropotkin, che sfidano con
ironica semplicità il pensiero totalitario e la sua costruzione
piramidale dello spazio e dell'immaginario sociale, c'è una concezione
dell'uomo e del vivere in società che delinea i contorni di una civiltà
ecologica quanto mai attuale dopo il dissennato saccheggio del mondo e
dell'animo umano cui abbiamo assistito. Come ben evidenzia Colin Ward
nel suo lavoro di attualizzazione della visione kropotkiniana, la forza
di questo classico anarchico sta nel fornirci gli strumenti teorici e
pratici che ci consentono di prefigurare una società più equa e
sostenibile, capace di riappropriarsi del suo futuro.
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