Irresponsabili che con le loro azioni scatenano le rappresaglie naziste e
fasciste che si abbattono sulla popolazione inerme. Esaltati che
combattono per imporre una dittatura comunista in Italia. Assassini che
infieriscono sui vinti. E ancora, autori di un racconto falsificato
della storia, imposto a tutti. Questi giudizi sui partigiani oggi sono
parte integrante di un senso comune diffuso, popolato di frasi fatte.
Con un meccanismo connaturato ai media in generale ma amplificato dalla
rete, prende forma un racconto che azzera i contesti, semplifica
brutalmente, trasporta gli avvenimenti del passato nel presente per
giudicarli con il metro dell’oggi. Come possiamo rispondere a questa
offensiva pluridecennale? Chiara Colombini restituisce concretezza alla
distanza che ci separa da quegli anni, calandosi nella realtà dura e
drammatica, ma anche piena di speranza, di quei venti mesi che tanto
hanno significato per la storia del nostro paese. Un libro per conoscere
ciò che è stato. Senza retorica, tornando alla storia.
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