Nella sterminata letteratura sul Terzo Reich quest'opera, interamente
revisionata e ampliata rispetto alla precedente edizione, rappresenta un
unicum: essa infatti porta in rassegna in maniera dettagliatissima
tutti gli aspetti della storia personale di Hitler, della sua
interazione col popolo tedesco, e dell'organizzazione del genocidio
perpetrato dalle politiche naziste, che possono avere una pertinenza
psicopatologica. Si passa dai numerosissimi tentativi interpretativi e
diagnostici che molti psichiatri, a partire dall'epoca della Seconda
guerra mondiale, hanno attuato sulla personalità del Führer ― giungendo a
risultati diagnostici eterogenei ma che, nel complesso, concordano
nell'evidenziare la presenza di numerosi aspetti psicopatologici nella
sua personalità e nel suo comportamento ―, all'analisi della regressione
di massa trascinata dal legame ipnotico con un leader carismatico: un
intero popolo evoluto sul piano scientifico, tecnologico, culturale e
filosofico, composto da persone comuni e normali, è stato trasformato
nell'esecutore efferato di convinzioni totalmente irrazionali. Pur
muovendosi nell'ambito di uno scetticismo metodologico rispetto a una
seducente spiegazione psicopatologica del complesso fenomeno storico del
nazismo, che ovviamente è stato sostenuto soprattutto da fattori
politico-economici e anche ideologici, scientifici e para-religiosi, gli
Autori hanno inteso di porre in risalto la particolare regressione
psicologica necessaria alla esecuzione criminale delle decisioni
politiche, che porta alla luce alcuni meccanismi psichici basici
evidenziabili anche a livello di micro e macro-gruppi in ogni contesto
antropologico. Prefazione di Paolo Francesco Peloso.
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