Istanbul. Un misterioso delitto mette alla prova il commissario Nevzat
Akman e i suoi giovani collaboratori. La vittima viene rinvenuta nella
parte vecchia della città, davanti alla statua di Ataturk, tiene in mano
una moneta antica e sembra indicare una direzione precisa. È solo il
primo di una serie di omicidi rituali in luoghi storici, ogni monumento è
legato a una figura importante del passato: sette monarchi, sette
magnifici luoghi antichi e una sola sconvolgente verità. Inizia così una
corsa contro il tempo, alla caccia di abilissimi e sfuggenti criminali.
La chiave dell'enigma risiede nel passato di una delle città più
misteriose del mondo, e conduce a un emozionante viaggio storico da
Bisanzio a Istanbul, in cui la sorte delle vittime dipenderà dalla
capacità degli investigatori di decifrare quella storia, di
ripercorrerla attraverso dolorosi ricordi, e di attraversare l'anima di
una moltitudine di personaggi: ubriachi senzatetto, potenti uomini
d'affari senza scrupoli, avvocati e giornalisti corrotti, avidi
archeologi e cittadini idealisti che lottano per preservare i siti
storici di Istanbul. Ümit scava nella psicologia dei personaggi, nella
sacralità dell'amore e dell'amicizia, e fonde abilmente la narrazione di
genere con gli intermezzi storici. Tra le righe si ritrovano la sua
vocazione politica, il richiamo ai tempi cupi del recente passato e del
presente, in ogni pagina l'amore sconfinato per la sua città. Fino
all'imperativo finale: “perché Istanbul ricordi”.
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