La vita di padre Pio è stata caratterizzata da una stressante monotonia. Per cinquantadue anni egli ha vissuto in una piccola chiesa di un piccolo convento, tra l’altare e il confessionale, tra il coro e la cella. Non viaggi, non predicazioni, non funzioni particolari o mansioni di fiducia; mai una vacanza. Solo folle esigenti, perché venivano da lontano, con tanti disagi e con il fardello di tanti dolori. Riflettendo sugli incontri avuti con padre Pio nell’arco di ben 26 anni, dal 1942 al 1968, l’esorcista Gabriele Amorth ripercorre la vita del santo di Pietrelcina, dalle due grandi visioni mistiche dell’adolescenza all’ingresso nell’ordine dei Cappuccini, dalla diffidenza del Sant’Uffizio nei suoi confronti alla nascita della Casa sollievo della sofferenza, dalla risonanza mediatica delle sue opere alla canonizzazione.
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