Carlo di Francescantonio pare odiare i poeti e forse pure la poesia. Ma non solo. Sembra quasi che l’autore ce l’abbia un po’ con tutto quel mondo patinato che primeggia ovunque e spesse volte anche senza alcuna merito- crazia. Ma di Francescantonio usa proprio il mezzo poetico per esprimere il suo disagio, dunque si può parlare di un odio che viene dal vero amore per la poesia così come per la vita (o per l’utopia di una vita). E così la poesia diventa anti-poesia, quasi priva di liri- smo, composta invece di una lucida invettiva, a volte, come anche di un sottile sarcasmo. Il ritmo martellante e perentorio permea il discorso piano e non ha nessun pietismo nel dimostrarsi nudo e crudo nel suo apparente distacco. [...]
dall’introduzione di Antonio Bux
Carlo di Francescantonio (Santa
Margherita Ligure, 1976), collabora con il Festival della Parola di
Chiavari e si occupa di poesia sul blog «Letteratitudine». Ha pubblicato
tre romanzi e otto raccolte di poesia. Tra que- ste, Memorabilia. Poesie 2000-2015, con la prefazione di Alessandro Fo, e Uomini in fiamme, scritto con Mirko Servetti. Ha par- tecipato al disco di poesia e musica elettro- nica Poème électronique. 2016/2020, nato dall’omonima rassegna letteraria. È presen- te nelle antologie Umana, troppo umana. Poesie per Marilyn Monroe (Nino Aragno 2016) e Voci dall’esilio (Circolo
Letterario Banchina 2020), nelle riviste «Atelier Poe- sia»,
«Banchina», «Mirino», «Satisfiction», «Fluire» e all’interno della
collana «Poeti e Poesia» a cura di Elio Pecora.
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