È una giornata di nebbia a Milano, una di quelle che sembravano non
esistere più, come se fosse uscita da un romanzo di un altro tempo, da
una ballata di giorni lontani. Luca Restelli sta andando al giornale per
cui lavora, alle pagine di “cultura”, quelle che non considera nessuno.
Non ha ancora quarant'anni, e anche i suoi gusti sono “passati”, come
la nebbia di quella mattina: vive di riferimenti letterari e
cinematografici, tra insicurezze e un po' di superbo disprezzo per il
mondo indolente e arrivista che lo circonda. All'improvviso arriva una
notizia, un omicidio in Corso Vercelli, un uomo è stato ucciso nella
nebbia con un colpo di pistola, è stata arrestata una donna. La
redazione tace sonnolenta, Restelli si fa avanti, la cronaca nera gli è
sempre piaciuta. Il servizio è suo. Ma resta di sasso quando scopre il
nome della vittima. Giovanni Restelli. Suo padre. Nascerà un'indagine,
in cui Luca deciderà di muoversi parallelamente alle forze dell'ordine
per scoprire chi ha ucciso il genitore. Per farlo chiederà aiuto a
Giorgio Finnekens, geniale scrittore che passa la vita tra libri,
fidanzate e qualche bicchiere di troppo. Dopo aver messo in scena la
“città eterna” nel suo “La sera a Roma”, Enrico Vanzina racconta l'altra
capitale italiana.
Nessun commento:
Posta un commento