La «questione regionale», aperta lungo l’intero corso della storia
italiana unitaria, si è posta dapprima come istanza per l’introduzione
delle Regioni nella struttura dello Stato fino alla Costituzione
repubblicana del 1948, poi come attuazione dell’ordinamento regionale,
che si sarebbe avviata per le Regioni a statuto ordinario, ventidue anni
dopo, con l’elezione dei consigli regionali nel 1970.
Nell’ambito
della questione regionale italiana la specificità della questione
regionale molisana si è segnalata per aver rappresentato dalle origini
negli anni Venti del secolo scorso e fino alla Costituente un «caso»; e
più tardi, dopo il riconoscimento del Molise come Regione per
separazione dagli Abruzzi nel 1963, un «problema», per il venir meno
della sua vitalità economica e della sua coesione sociale di cui è
emblematico, con altri fondamentali indicatori, il progressivo vistoso
calo demografico a 302 mila residenti all’inizio del 2020.
Di qui il
coinvolgimento della Regione a statuto ordinario più «piccola e vuota»
nelle varie ipotesi discusse in questi ultimi anni per una diversa
configurazione regionale italiana incentrata su nuove entità di area
vasta. Con l’ampia introduzione che li sostiene, gli articoli che si
ripropongono in Appendice documentano una lunga attenzione alla
questione regionale molisana fino alle più marcate criticità del
presente nel quadro ancora complesso e travagliato del regionalismo
italiano.
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