Erano i primi anni 90 quando gli 883 si fecero conoscere da milioni di
giovani con canzoni destinate a entrare nella storia della musica
italiana. In quei brani c'erano la vita di provincia, i ragazzi senza
cellulare (perché era roba da manager in giacca e cravatta) che per
darsi un appuntamento si incontravano al bar e la domenica ascoltavano
le partite alla radio; c'erano i gruppi di amici in giro con un «deca»
in tasca e la certezza che la serata si sarebbe conclusa con un nulla di
fatto; c'erano il sogno americano e la nebbia di Pavia, la radio a
1.000 watt e i pomeriggi d'inverno trascorsi in sala giochi. C'erano le
immagini vivide di un decennio che Max Pezzali ha saputo consegnare come
nessun altro, fino a renderle mitiche. In questo libro, Max ha
selezionato oggetti (alcuni ormai spariti), espressioni, icone presenti
nelle canzoni del suo repertorio e li ha disposti in fila - proprio come
le tracce di un album - per raccontare gli anni 90, una generazione e
il suo immaginario. In quegli anni, cosa rappresentava la maglietta nera
citata in "Non me la menare"? Che cosa voleva dire scrivere lunghe
lettere d'amore come si canta in "Come mai", o «trafficare» con i VHS e
le riviste a luci rosse, come fanno i protagonisti di "Cumuli"? E molto,
moltissimo altro ancora, in una carrellata di aneddoti e racconti
personali capaci di dare forma a una singolare e divertente
«autobiografia» per temi e di consegnarci lo spirito di un decennio
indimenticabile. Sempre con i brani degli 883 e di Max a scandire le
tappe di questo viaggio straordinario. Prefazione di Lodo Guenzi. Con
una nota di Mauro Repetto.
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