Le venti giornate di Torino erano iniziate il 3 luglio di dieci anni
prima: la siccità, l'insonnia collettiva, i cittadini che vagavano come
fantasmi per le strade del centro storico, le grida misteriose, le
statue che sembravano aver preso vita, e soprattutto una orribile catena
di omicidi. Poi, dopo venti giorni, tutto era finito, all'improvviso,
come era cominciato. E nessuno aveva più voluto parlare di quella
storia. Dieci anni dopo, un anonimo investigatore dilettante decide di
indagare per scrivere un libro su quella vicenda. Perché l'insonnia di
massa? E chi erano, e da dove venivano, le mostruose figure di cui
troppe testimonianze raccontano? E soprattutto, che nesso c'era tra
quanto accadde e la biblioteca che era stata aperta presso la Piccola
casa della divina provvidenza? Una biblioteca assai strana, dove non si
trovavano i testi pubblicati dagli editori, ma scritti di privati
cittadini, che rivelavano i loro pensieri più intimi e profondi, molto
spesso terribili, e li mettevano in condivisione con altri cittadini
come loro. Non passerà molto prima che il protagonista si renda conto
che quella orribile stagione si è conclusa solo in apparenza, e che le
forze oscure che avevano scatenato quei drammatici giorni di violenza
cieca sono ancora presenti e vigili.
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