«... questo lavoro vuole essere soprattutto un riconoscimento al sistema
di valori incarnato dalla civiltà contadina, un vero e proprio tributo
di riconoscenza al mondo rurale calabrese, depositario di un sistema di
saperi di altissimo livello, anche se sprezzantemente e sbrigativamente
liquidato - nel recente passato e sull’onda di un vuoto intellettualismo
di maniera - come apparato residuale di superstizioni e credenze
popolari privo di qualsivoglia spessore culturale». In queste parole si
può cogliere il senso più profondo di questo libro, capace di guidare il
lettore lungo un percorso che suscita continua meraviglia e stupore, in
quanto aiuta a scoprire la straordinaria ricchezza del patrimonio
floristico calabrese, non solo in termini di biodiversità, ma anche come
patrimonio di risorse naturali sapientemente utilizzate dal mondo
rurale. «In un mondo tacciato di ignoranza, come quello contadino, si
ritrova invece una straordinaria capacità di apprendimento dei più
intimi meccanismi di funzionamento della natura, una competenza
esemplare su piante e animali, una padronanza incredibile di esperienze e
conoscenze pratiche, un bagaglio inesauribile di consapevolezze
inerenti l’ordine naturale che regna nel Creato, tanto da suscitare un
profondo sentimento di rispetto e di ammirazione in chiunque si avvicina
a questo mondo, con la curiosità dell’intelligenza viva e la serenità
di giudizio degli spiriti liberi». Questo libro è un invito a scoprire i
segreti della natura e a rispettarne le preziose risorse, di cui l’uomo
deve imparare a divenire amorevole custode.
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