Un singolare testo, diffuso col titolo di "Secondo Libro del Comando",
attribuito ad Enzo Cornelio Agrippa, rivela un contenuto è sorprendente,
bizzarro, ingenuo e inquietante. Sorprendente, perché in esso sono
trattate, fra le altre cose, operazioni di alchimia pratica, spagiria,
estrazione ermetica di elisir e panacee, quali non ci si aspetterebbe di
trovare in un testo magico tout court. Bizzarro, perché mescolate alle
rivelazioni di segreti magici e alchemici vi sono vivaci narrazioni di
episodi stupefacenti, irruzioni del fantastico nella realtà di ogni
giorno, aneddoti e bozzetti di vita coloriti di magia, stesi con grande
vivacità ed evidente senso dell'umorismo. Ingenuo, perché vi si
accolgono pratiche stregonesche tratte dalla credulità popolare, che
comunque sono estremamente antiche perché vicine, nello spirito e nella
sostanza, a quelle raccolte in trattati risalenti all'alto Medio Evo.
Inquietante, infine, perché in esso, mimetizzato all'interno di tutto
l'altro eterogeneo materiale, vi è un vero e proprio manuale di
evocazione satanica, che insegna come stringere un patto di sangue con
Lucifero, vendendogli l'anima in cambio di benefici materiali. Questa
edizione è riveduta da Jorg Sabellicus, è aggiornata nel linguaggio e
corretta nelle parti di testo manifestamente tratte da altri manuali di
arti magiche, sulla base di raffronti con gli originali.
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